In Europa si verificano ogni anno circa 400mila arresti cardiaci (60mila in Italia) e si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovra salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e nel 28% dei casi con il defibrillatore.
Una percentuale assolutamente troppo bassa, visto che con questi dati, solo il 4% dei colpiti da arresto cardiaco riesce a sopravvivere. Un progetto di cardio protezione efficace, invece, può alzare questa percentuale intorno 70%, permettendo così di aumentare considerevolmente il numero delle persone salvate.
In Italia non si ha ancora un vero e proprio censimento dei DAE presenti sul territorio. Il nuovo decreto legge 1441, richiede la tracciabilità di questi dispositivi, in modo tale da renderli facilmente individuabili per intervenire in caso di arresto cardiaco improvviso. Come più volte abbiamo sottolineato la tempestività dell’intervento è fondamentale, e conoscere l’ubicazione esatta dei DAE è assolutamente necessario.
La legge 1441, che ne impone la collocazione in vari luoghi pubblici (scuole, stazione, mezzi a lunga percorrenza, pubbliche amministrazioni e impianti sportivi), accende i riflettori su un tema di primaria importanza.
Lo stesso caso Eriksen ha evidenziato questa problematica, mostrandoci come l’arresto cardiaco possa colpire democraticamente tutti, anche atleti super controllati: bambini, giovani, anziani non ci sono differenze.
Si dice sempre che la vita non ha un prezzo, ma se volessimo fare un esempio il costo di un DAE è paragonabile a quello di uno smartphone, non è inaccessibile e, magari, invece che darci pensieri e a volte causarci un po’ di stress, può salvarci la vita.
I nostri DAE HeartSine® samaritan® sono estremamente semplici da usare. Sono stati scelti anche dall’associazione Emergenzasordi per la loro accessibilità e facilità di utilizzo, ma, allo stesso tempo, sono qualitativamente super efficaci, resistenti e performanti.
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