Le case di riposo, senza ombra di dubbio, sono luoghi che possono trarre beneficio dall’installazione di defibrillatori DAE semiautomatici esterni. Soprattutto per garantire un certo livello di sicurezza ai propri ospiti.
In queste strutture, infatti, generalmente dimorano persone anziane ed è noto come gli arresti cardio-circolatori siano maggiormente frequenti in età avanzata, sia per gli uomini che per le donne.
La Usl di Feltre, infatti, provincia di Belluno, già nel 2013 aveva stanziato quasi settemila euro per formare infermieri e operatori sociosanitari delle case di riposo alle manovre di primo soccorso e all’utilizzo dei DAE (corsi di formazione BLS-D).
L’obiettivo dell’azienda feltrina, che rifinanzia i corsi anno per anno, è quello di diffondere conoscenze e competenze sulle tecniche di soccorso a partire dal personale ospedaliero. Secondo l’ente, infatti, tutti gli operatori, i medici e gli infermieri dovrebbero essere addestrati all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno e alle manovre di rianimazione cardio-polmonare, le uniche terapie veramente efficaci in caso di arresto cardiaco.