La proposta di legge sui defibrillatori (DAE) è stata approvata oggi 28 Luglio 2021 definitivamente dalla Commissione Affari Sociali della Camera e diventa legge dello Stato.
Si tratta della fase conclusiva di un iter durato 2 anni, che ha visto una prima approvazione alla Camera nel luglio 2019 cui è seguito l’ok del Senato nel maggio del 2021.
La legge inoltre introduce l’abolizione della responsabilità penale da parte degli utilizzatori.
Chiunque potrà utilizzare il defibrillatore, anche senza competenze e formazione, per tentare il salvataggio di vite umane in caso di estrema necessità, senza conseguenze giudiziarie.
Un’attesa durata 20 anni, che ha portato all’obbligo di legge del defibrillatore, così come avviene per molti altri presidi di prevenzione, basti pensare agli estintori e norme antincendio, alle cinture di sicurezza e alle misure di sicurezza stradale, etc..
La legge prevede inoltre il potenziamento dei percorsi formativi all’interno degli istituti scolastici, introducendo l’obbligo a scuola dell’insegnamento delle manovre di primo soccorso e BLSD.
E’ previsto uno stanziamento di 2 Milioni di Euro all’anno per la diffusione nei prossimi 5 anni dei Defibrillatori da parte del Ministero, rivolto alle pubbliche amministrazioni con almeno 15 dipendenti e con servizi aperti al pubblico, aeroporti, stazioni ferroviarie, porti, scuole e università e sui mezzi di trasporto (aerei, treni, navi, etc..).
In Europa ogni giorno si registrano circa 1.100 morti per arresto cardiaco, solo in Italia i casi registrati ogni giorno sono circa 164.
Il tasso di sopravvivenza attuale è di circa il 7-8%, mentre si stima che grazie a una diffusione capillare dei DAE ad accesso pubblico sul territorio (ma anche a una maggiore diffusione di DAE personali, come ad esempio nelle abitazioni e nei condomini), alla sensibilizzazione in materia e all’obbligo per alcune categorie di soggetti a effettuare corsi BLSD, tale percentuale potrebbe salire al 60-70%.
Questi sono infatti le percentuali di salvataggio di alcune aree (grandi aeroporti internazionali, cittadine con elevato numero di DAE e cultura della cardioprotezione, etc..) che è stato possibile raggiungere.
Una volta a regime, in Italia potremmo salvare ogni anno circa 39.000 vite da arresto cardiaco improvviso.
«E’ un traguardo importante per il nostro paese – Commenta Simone Madiai, CEO Emd112® – chec consente ad uno dispositivo salvavita così importante, di poter essere impiegato al meglio, consentendo ogni anno il salvataggio di numerose vite. La legge inoltre, introduce altri importanti aspetti, come l’obbligo della formazione del primo soccorso nelle scuole e l’immunità giuridica per i soccorritori che tentano di salvare una vita utilizzando i DAE, abbattendo una barriera, cultura e operativa, che oggi è un vero e proprio limite nel processo di soccorso».