Nella giornata di ieri, nella marina di Melendugno su un tratto di spiaggia libera a pochi passi dal Lido “La Sorgente”, un uomo dell’età di circa 70 anni, in vacanza con la famiglia, ha accusato un malore e si è accasciato al suolo, tra decine di bagnanti.
Non appena le tante persone presenti si sono accorte di quanto accaduto, è prontamente scattata la macchina dei soccorsi a opera del personale di Salvataggio dei “Servizi Spiaggia di Giovanni Borelli” che hanno raggiunto di brevissimo tempo l’uomo.
Il primo a intervenire è stato Gianluca Mingiano, formato al BLS-D e munito di defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) che, praticato il massaggio cardiaco e applicati gli elettrodi, ha avviato il percorso di defibrillazione precoce.
A sostegno degli operatori impegnati nelle procedure e coordinati in remoto dalla centrale operativa 118, sono intervenuti, allertati via radio, gli assistenti bagnanti del Lido La Sirena di Ugo Potenza. Tra i soccorritori, eroi inaspettati, anche Daniela Dell’Anna, dell’Areonatica Militare, oltre a un medico e un’infermiera in vacanza. Un’alternanza puntuale di massaggio cardiaco e shock elettrici ha ripristinato il ritmo cardiaco fino all’arrivo dei mezzi di soccorso avanzati che hanno messo il paziente in sicurezza e l’hanno condotto presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove è stato affidato alle cure avanzate della Terapia intensiva cardiologica.
Durante l’intervento è stato allertato anche il servizio custodi ambientali della pineta di Torre dell’Orso che hanno consentito, agli operatori laici prima e sanitari poi, di intervenire al riparo da curiosi che si accalcavano nella zona.
Un successo legato alla sinergia tra pubblico e privato; alla collaborazione nell’ambito del piano collettivo di salvamento firmato tra l’amministrazione comunale, nella persona del Sindaco e l’associazione balneari Assotour e il grande lavoro di soccorso, promozione culturale e formazione, della Seus 118 Leccese.
Il Dr. Scardia, presente in centrale operativa al momento dell’accaduto, ha voluto sottolineare l’ottima integrazione tra soccorritori “laici” e operatori di centrale operativa. Collaborazione che ha consentito il tempestivo avvio delle procedure di soccorso e defibrillazione precoce attraverso i soccorritori non appartenenti agli operatori sanitari ospedalieri, regolarmente formati e capillarmente diffusi lungo tutta la costa, e gli operatori specializzati.
“Un modello a cui ispirarsi come buona prassi nella gestione dell’emergenza cardiaca, in grado di abbattere la mortalità da arresto cardiaco sul territorio” – ha dichiarato Scardia.
Si ricorda che, a seguito di questa prima sperimentazione made in Salento, tutta la costa pugliese è stata cardioprotetta grazie all’ordinanza balneare 2017 della Guardia Costiera Regionale e che la stessa Regione Puglia, su proposta del consigliere Ruggiero Mennea, ha emanato lo scorso aprile un’importante Legge Regionale per la promozione dei defibrillatori nei luoghi di aggregazione e rischio che fa da apripista per l’intera Nazione.