Il 2 settembre 2018 durante un volo dal Portogallo in Inghilterra a bordo di un velivolo Ryanair, una donna al rientro dalle vacanze assieme alla famiglia, è stata colta da arresto cardiaco.
Situazione molto delicata a 32.000 piedi di quota (circa 9.750mt).
Immediato l’intervento di 2 medici e di 1 vigile del fuoco, che hanno da subito compreso la situazione e si sono attivati con le manovre RCP di Rianimazione Cardio Polmonare, somministrato ossigeno ed impiegato il defibrillatore semiautomatico samaritan®, di cui la compagnia Ryanair ha dotato tutti i suoi velivoli.
Daniel, il un vigile del fuoco, è di base a Burwash nell’East Sussex (Inghilterra), mentre i due Dottori sono Sue e Fiona; non sono stati resi noti i cognomi dei soccorritori su loro richiesta.
“Abbiamo controllato le sue pulsazioni, controllato la reazione della pupilla – Ha dichiarato il Vigile del Fuoco – applicato il defibrillatore e somministrato l’ossigeno. Il defibrillatore ha effettuato l’analisi paziente ed ha indicato che non era necessario erogare lo shock, poiché il massaggio cardiaco e la somministrazione di ossigeno avevano portato al normale ritmo cardiaco, a questo punto ci siamo resi conto che aveva un polso molto debole. Durante gli ultimi 10 minuti del volo la donna si è messa a sedere, sembrava stare molto meglio ed era molto più reattiva”.
Dopo l’atterraggio all’aeroporto di Luton la donna è stata trasferita in ospedale per accertamenti.
Daniel ha anche elogiato lo staff di Ryanair aggiungendo “Erano lì e pronti ad aiutare”.
Purtroppo ancora oggi, molte compagnie aere non sono dotate di defibrillatori, ma da Febbraio 2016 la compagnia aerea Ryanair ha cardioprotetto il proprio staff e le migliaia di passeggeri che giornalmente si imbarcano sui propri velivoli, dotando tutti gli aerei di defibrillatori samaritan® per fronteggiare emergenze cardiache, come l’arresto cardiaco improvviso (SCA).
Il defibrillatore samaritan® è stato attentamente selezionato per le sue specifiche e plus: IP56, 10 anni di garanzia, assicurazione, gamma di impedenza, etc.. Tutti plus contenuti nel defibrillatore più leggero del mercato, con solo 1,1Kg di peso.
Questa volta il defibrillatore non ha erogato lo shock, ma ha supportato i soccorritori e dato loro indicazioni sulle condizioni del paziente, e pronto a procedere con la scarica.
In un soggetto colto da arresto cardiaco è necessario intervenire e ripristinare le funzioni vitali entro 10 minuti, preferibilmente entro 3-5 minuti per non avere danni neurologici dati dall’ipossia (mancanza di ossigeno nell’organismo).