MESTRE (VENEZIA) – Angelo Marco Giordano aveva 32 anni. Amante del calcio, si era laureato in Scienze motorie con una tesi su Piermario Morosini, il giocatore del Livorno morto il 14 aprile 2012 stroncato da un arresto cardiaco durante la partita Pescara – Livorno.
E proprio come Piermario Morosini, giovedì 16 febbraio, poco prima delle 23:00, Angelo è stato colpito da un arresto cardiaco mentre stava giocando la sua squadra di calcio, la M.U.C. di Mestre.
Era seduto sui gradoni della palestra incitando i suoi compagni di squadra quando, improvvisamente, ha smesso di parlare e si è accasciato su un fianco. Accortisi immediatamente del malore, alcuni amici gli hanno sollevato le gambe per aria pensando ad un calo di pressione.
Poco dopo, però, si sono accorti che Angelo faticava a respirare, così lo hanno steso a terra e due suoi compagni di squadra gli hanno praticato il massaggio cardiaco. Invano. Quando è giunta sul posto l’ambulanza del 118, circa 10 minuti più tardi, era già troppo tardi: per Angelo non c’è più stato nulla da fare.
I sanitari hanno tentato disperatamente di rianimarlo, il medico ha provato anche con l’adrenalina. Niente. Poco dopo è stato dichiarato il decesso. Gli amici hanno contattato i genitori e il fratello Federico, poi la fidanzata Valeria.
“Mio fratello era un super sportivo, un vero malato di calcio: se il suo destino era lasciare ciò che amava a 32 anni, l’unica consolazione è che è successo mentre giocava a pallone, mentre faceva la cosa che amava più di tutte” – ha dichiarato Federico.
“Quando ho saputo quanto era accaduto, mi è subito venuto in mente Piermario Morosini, perché aveva discusso la sua tesi di laurea proprio su di lui, sull’utilizzo dei defibrillatori a bordo campo” – ha concluso.
Il suo allenatore ha subito aggiunto:
“So che nei campionati amatoriali il defibrillatore non è obbligatorio, ma chissà che, adesso, qualcosa si muova. Se dovesse ripetersi una simile disgrazia, occorrerà agire per tempo”.
Già, perché dal giorno della morte di Piermario Morosini, il 14 aprile 2012, appunto, non è ancora entrato in vigore il Decreto Balduzzi, la legge che impone la presenza dei DAE anche alle ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche).
Il termine ultimo per dotarsi di un defibrillatore DAE viene continuamente rimandato, ma l’arresto cardiaco continua a mietere vittime. L’ultima scadenza è stata fissata al 20 luglio 2017: speriamo che sia la volta buona!!