Qualche giorno fa, sulla pista “Ortesino” di Folgaria, i Carabinieri impegnati sulle piste del comprensorio hanno soccorso e salvato uno snowboarder 52enne colpito da un arresto cardiaco.
La chiamata di soccorso è arrivata agli uffici dei Carabinieri via radio dagli operatori dell’associazione “Soccorso pista Fissa”.
Solo alcuni giorni prima era stato annunciato ai cittadini che i Carabinieri di Folgaria erano stati dotati di una nuova motoslitta provvista di tutto l’occorrente, compreso un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE), indispensabile per il primo soccorso: una barella, una barella a pettine, un pallone auto espandibile per la rianimazione delle persone, ed altro materiale utile.
Con un motore da 600 centimetri cubici e 120 cavalli che consentono una velocità di circa 100 km/h, la suddetta motoslitta ha permesso ai due Carabinieri in servizio di raggiungere il paziente, distante circa 3 chilometri dalle Base Operativa dei militi a “Fondo Grande”, in poco più di 3 minuti, con tutta l’attrezzatura necessaria all’intervento.
Grazie ad una divisione dei compiti e ad una perfetta simbiosi tra gli operatori di soccorso è stato possibile ridurre i tempi di intervento aumentando, così, le probabilità di successo. E così è accaduto anche in questo caso: mentre un militare era impegnato con gli altri soccorritori presenti in pista, il secondo ha predisposto l’area per l’atterraggio dell’elicottero che era già stato allertato dal 118.
Si tratta di una procedura molto complessa perché in pochi istanti occorre individuare una zona idonea all’atterraggio e chiudere al pubblico il tratto di pista interessato per poter eseguire in totale sicurezza le operazioni di soccorso.
Sempre in contatto con gli operatori a bordo dell’elicottero, il militare si è quindi posto con le spalle al vento per indicare al pilota il luogo ove atterrare e ha fornito le indicazioni necessarie per farsi individuare ponendo le braccia ad “Y”, classico segnale di OK per l’atterraggio.
L’altro militare, nel frattempo, assieme ad altri soccorritori, ha provveduto al soccorso del malcapitato. L’uso del defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) è stato, anche in questo caso, determinante: mediante l’erogazione di due scariche elettriche al cuore, infatti, sono state immediatamente ripristinate le normali attività vitali del paziente.
Al resto ci hanno pensato i sanitari del 118 che, giunti immediatamente in loco, hanno imbracato il paziente e lo hanno trasportato al nosocomio di Trento.
La soddisfazione per il buon esito dell’intervento è stata tanta ed è giunta anche dagli istruttori del Centro addestramento Alpino dei Carabinieri dove, per l’appunto, vengono addestrati tutti i Carabinieri addetti al Soccorso sulle montagne di tutta la Regione.