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Resoconto delle 6 settimane di Patagonia Coast To Coast – 8000 Km in bici per Dynamo Camp

Patagonia Coast to Coast è un viaggio in bicicletta di ben 8.192 km nato dall’iniziativa di Paolo Pagni ed Enrico Roberto Carrara, due appassionati cicloturisti con molta esperienza alle spalle.
Paolo ha percorso per sette volte il Cammino di Santiago, mentre Enrico ha pedalato dall’Italia a Capo Nord.
Lo scopo del viaggio è raccogliere fondi per l’Associazione Dynamo Camp Onlus, primo camp di terapia ricreativa in Italia dedicato a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni che soffrono di malattie gravi e croniche. Il camp ospita i bambini e le loro famiglie gratuitamente per periodi di svago e divertimento spensierato sull’Appennino Tosco-Emiliano, a Limestre Paolo ed Enrico sono volati in Brasile il 18 Novembre scorso ed una volta atterrati hanno subito cominciato a pedalare verso sud in direzione di Paraguay ed Argentina, la loro prima meta è infatti Ushuaia: la città più a sud del mondo, nella mitica Terra del Fuoco.

EMD112 è partner dell’iniziativa benefica di crowdfunding, ed ha visto nel mese di Marzo 2016 la donazione di un defibrillatore a favore di Dynamo Camp , un DAE HeartSine® samaritan® PAD 350P, ed un contributo economico per sostenere il progetto.
Una volta raggiunta, i due vorrebbero tornare verso nord pedalando sulla Cordigliera delle Ande fino a Santiago del Cile. Un’impresa che li impegnerà per almeno 100 giorni: una sfida sia fisica che mentale necessaria per affrontare giorni e giorni in bicicletta in un territorio sconosciuto.
A Gennaio 2017, Paolo ed Enrico sono già a metà strada! Hanno attraversato le porte di Ushuaia poco prima di Natale e vi sono rimasti qualche giorno per festeggiare il traguardo raggiunto.
Pedalare attraverso la Patagonia non è stato affatto facile. Il più grande antagonista dei nostri due cicloturisti è stato il vento: il forte vento patagonico che soffia implacabile ogni giorno con raffiche che superano di gran lunga i 50 km/h. Nella sterminata pianura della Patagonia priva di alcun tipo di riparo, per trovare scampo dal vento, Paolo ed Enrico sono stati costretti a procedere per qualche km a bordo di autobus.

Diario di Viaggio, resoconto delle 6 settimane di viaggio attraverso la Patagonia:

1° settimana di viaggio
La “Garganta del Diablo”: un inizio spettacolare per un viaggio altrettanto spettacolare. Solo una settimana fa, Paolo ed Enrico ammiravano affascinati le impressionati Cascate dell’Iguazú ed ora dopo 7 giorni si trovano già 640 km più a sud ad Uruguaiana, Brasile.

Lungo la strada, sotto il caldo sole estivo, la fatica si fa sentire tutti i giorni, ma scatta un sorriso ogni volta che incontrano altri viaggiatori che, zaino in spalla e pollice alzato, cercano un passaggio per il sud.
Per ora la minaccia più grande è rappresentata dai mezzi pensati: filano veloci senza curarsi dei nostri due cicloturisti costretti a pedalare al limite della carreggiata per rischiare la vita.

Al 4° giorno, Posadas è la prima grande città che incontrano. Vengono accolti da uno skyline di grattacieli e tante luci, una sorta di New York dell’appendice di terra argentina di Missines, stretta fra Brasile e Paraguay. Paolo ed Enrico hanno trascorso la serata in maniera tranquilla visitando la città ed il giorno dopo sono ripartiti verso Santo Tomè.

Da qui con una bella scorta d’acqua hanno raggiunto La Cruz per poi riattraversare la frontiera tra Argentina e Brasile e fermarsi ad Uruguaiana. Ma ecco che in bici non è permesso attraversare il ponte che fa da confine, per fortuna Paolo ed Enrico sono riusciti a trovare un passaggio. Hanno caricato i loro mezzi sul pick up di Perego, gentile campione di kart conosciuto alla frontiera!

Pedalare fino a Uruguaiana è stato propedeutico per i due cicloturisti: un rettilineo perfetto lungo circa 100 km nel nulla assoluto. Una volta raggiunta la Patagonia, è infatti questo lo scenario che li aspetta… e allora meglio cominciare a fare pratica.
2° settimana di viaggio
Nella seconda settimana di viaggio Paolo ed Enrico hanno raggiunto e superato il traguardo dei 1.000 km. Tanta fatica è stata ripagata da mille volti, mille sorrisi, mille paesaggi che hanno fatto compagnia ai nostri cicloturisti lungo la strada ed hanno incoraggiato il loro spirito di avventura.

Un risultato assolutamente da festeggiare che ha dato nuovo slancio ai nostri due cicloturisti per continuare a pedalare!

La settimana è iniziata sotto la pioggia, non certo una situazione estrema, ma che diventa difficile da gestire quando ti trovi così lontano da casa e dalle tue comodità. La strada poi non ha aiutato: un lungo rettilineo caratterizzato da continui “mangia e bevi” privo di ombra e di punti di ristoro, da percorrere con temperature prossime ai 40°C.

In queste condizioni, ancor prima di quello fisico, il corpo richiede uno sforzo mentale enorme che Paolo ed Enrico hanno saputo affrontare con coraggio.

Dopo tanti km ci voleva un po’ di riposo. La settimana si è conclusa a Buenos Aires, metropoli argentina dal fascino unico dove il 70% degli abitanti ha origini italiane. Aria di casa quindi per Paolo ed Enrico che prima di ripartire hanno passato due giorni di relax in città visitando alcuni dei luoghi più famosi: Plaza de Mayo, lo stadio del Boca Juniors, la fiera di Sant’Elmo, il Cafè Tortoni, la Casa Rosada.

3° settimana di viaggio
Con Buenos Aires alle spalle, Paolo ed Enrico si stanno addentrando sempre di più nella pianura patagonica argentina, una terra spazzata dal vento punteggiata di piccoli paesini distanti circa 100 km tra loro. La terza settimana è stata difficile da affrontare poiché per abituarsi a paesaggi completamente nuovi, sia per il fisico che per la mente, ci vuole tempo.

Il viaggio si sta facendo sempre più duro: con il vento fortissimo che soffia imperterrito per tutto il giorno, ogni pedalata si trasforma in una sfida con se stessi per non mollare tutto. La strada dritta e pianeggiante che Paolo ed il compagno stanno percorrendo sembra piuttosto una ripida salita che non finisce mai.

Il vento riduce la velocità dei nostri due cicloturisti da 30 km/h a circa 11 km/h e presto si fa chiaro che non riusciranno a raggiungere il paese più vicino in tempo per la notte. Con queste condizioni hanno dovuto fare uno strappo alla regola e chiedere un passaggio a due patagoni.

Elvio ed Hugo si sono resi disponibili a caricare le bici sul loro pick-up ed accompagnare Paolo ed Enrico per un lungo tratto di strada: 5 ore in tutto, abbastanza per fare amicizia e scambiarsi sinceri auguri di “buena suerte”.

Il viaggio continua verso sud, nell’emisfero australe, i nostri due cicloturisti puntano dritto su Ushuaia, la città più a sud del mondo, ma mancano ancora molti km: giorni e giorni di pedalate nella pianura della Patagonia.
In lontananza si cominciano ad avvistare le prime montagne e questo nuovo orizzonte è ciò che aspetta Paolo ed Enrico nelle prossime settimane.

4° settimana di viaggio
In Patagonia la vita va vissuta giorno per giorno: una lezione che Paolo ed Enrico hanno ormai imparato bene. Ed allora, ogni mattina, guardano dalla finestra e decidono se iniziare a pedalare o meno. Devono essere saggi perché il tempo può cambiare in fretta ed il vento costante è sempre il maggior ostacolo. Quando va bene entra frontale da sud, quando va male gira laterale e impedisce definitivamente la pedalata.

Il viaggio si fa sempre più complicato: le lunghissime distanze tra un punto di ristoro e l’altro (tra i 100 ed 130 km) e le difficili condizioni meteo impediscono la regolare programmazione delle tappe. Tuttavia, se vogliono rispettare i tempi, Paolo ed Enrico non possono fermarsi troppo a lungo per cui hanno scelto di fare qualche km in autobus.

Facendo di necessità virtù, hanno approfittato dell’impossibilità di procedere anche per visitare la Pinguinera di Punta Tombo, un parco naturale che nel periodo tra Settembre ed Aprile accoglie la più grande colonia continentale di Pinguini di Magellano.
Ogni anno mezzo milione di pinguini si ritirano nel parco per riprodursi. Realizzano nidi tra gli arbusti e vi restano per qualche tempo anche dopo la nascita dei piccoli.

Alla fine della 4° settimana di viaggio Paolo ed Enrico sono comunque riusciti a raggiungere la “Tierra del Fuego”: la Fine del Mondo. Dopo un breve tragitto in traghetto, sono sbarcati su Isla Grande, territorio cileno, nel paesino di Cerro Sombrero. Adesso si trovano a poco più di 400 km da Ushuaia, meta finale della prima parte del viaggio.

5° settimana di viaggio
Una settimana piena di emozioni per Paolo ed Enrico: finalmente hanno raggiunto Ushuaia, la fine del mondo! Meta finale della prima parte del loro viaggio, sognata per giorni durante le faticose pedalate nella pianura patagonica ed ora concreta e reale davanti ai loro occhi.

Isla Grande de Tierra del Fuego è divisa quasi a metà tra Cile ed Argentina. Quando sono sbarcati sull’isola, Paolo ed il suo compagno di viaggio si trovavano nella parte cilena, ma nella tappa successiva hanno subito riattraversato la dogana puntando verso la città di Rio Grande.

Lungo la strada, per la prima volta dopo 4.500 km, i nostri due cicloturisti hanno incontrato ben due viaggiatori in bicicletta che pedalavano in direzione opposta: Eliabe, brasiliano di ritorno a casa, e Gill, svizzero partito dall’Alaska! Una sosta per scambiarsi qualche utile consiglio, il tempo di una foto ricordo e via di nuovo.

Dopo aver superato Rio Grande, l’ultima cittadina attraversata da Paolo ed Enrico prima dell’arrivo ad Ushuaia è stata Tolhuin. Piccola, ma sorprendentemente piena di gente che se ne sta raccolta nei ristoranti, nelle piazze ed in particolare nella Panederia. Aperta dalle 6 del mattino alle 2 di notte, la panetteria di Tolhuin offre paste, dolci, biscotti, panini e persino un rifugio gratuito per i cicloturisti di passaggio.

Il giorno successivo il sogno di Paolo ed Enrico si è avverato, hanno percorso gli ultimi 100 km sotto pioggia e neve, sole e vento, un clima da fine del mondo, ma una volta superate le porte di Ushuaia la felicità è stata incontenibile per entrambi.
Una vittoria importante che va festeggiata con qualche giorno di riposo.

6° settimana di viaggio
Arrivare ad Ushuaia il 23 Dicembre ha riservato qualche sorpresa ai nostri due cicloturisti. Avevano previsto un trasferimento in pullman fino a Punta Arenas, cittadina cilena a qualche km di distanza, per poi proseguire lungo la Cordigliera delle Ande fino a Santiago. Ma dato il periodo di festa, i pullman sono fermi per 10 giorni: unica soluzione un autobus per El Calafate, nei pressi del Perito Moreno, il ghiacciaio visitato all’andata.

Una volta arrivati, Paolo ed Enrico sono subito ripartiti in bicicletta lungo la ruta 40, la strada argentina che costeggia il confine con il Cile attraversando tutto il paese parallelamente alle Ande. Tra le più importanti arterie stradali argentine: selvaggia, sorprendente e costantemente battuta dal vento.
Raffiche che superano i 50 km/h, ma che i locali definiscono “vento flaco” ossia debole.

L’avventura continua quindi sulla ruta 40, decisamente inadatta a due viaggiatori in bicicletta: è necessario schivare camion ed auto e pedalare anche per centinaia di km controvento prima di poter riposare. La strada corre infatti in mezzo al nulla e i pochi semplici villaggi presenti sono molto distanti l’uno dall’altro.

Tuttavia Paolo ed Enrico non si arrendono, sono determinati a raggiungere Santiago del Cile entro la metà di Febbraio. Nel mentre hanno festeggiato Natale, Capodanno ed anche il compleanno di Paolo che certo quest’anno sono stati memorabili.

Nonostante tutte le difficoltà, Paolo ed Enrico sono determinati a raggiungere Santiago del Cile entro la metà di Febbraio. La volontà di raccogliere fondi per il Dynamo Camp è il motore che muove le loro gambe e che non li abbandona mai.
E’ possibile seguire i progressi di Paolo ed Enrico sulla pagina Facebook e fare una donazione al Dynamo Camp sul sito www.patagoniacoasttocoast.com.

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