Regione Veneto, contributi per l’acquisto di defibrillatori e lotta a violenza e razzismo.
La giunta della Regione Veneto, su proposta del vicepresidente e assessore allo sport Marino Zorzato, ha approvato un bando per l’accesso ai contributi relativi agli interventi a favore della promozione e lo sviluppo della pratica sportiva. Anche per l’acquisto da parte delle società sportive di beni strumentali di modesto valore, come i defibrillatori – diventati obbligo statale per la sicurezza – potrà esserci la partecipazione della Regione alla spesa. Inoltre saranno sostenute iniziative di informazione e ricerca in materia sportiva che riguardino le tematiche dei valori dello sport, dell’antidoping, della lotta alla violenza, all’intolleranza ed al razzismo nello sport.
Il bando 2014 assegna una disponibilità di circa 450 mila euro per la promozione dell’organizzazione di manifestazioni sportive e il concorso al sostegno di quelle di natura promozionale, agonistica e spettacolare; altri 30 mila euro sono a disposizione per l’effettuazione di studi e ricerche, convegni e seminari, in materia di sport, divulgandone cultura e valori. È di 75 mila euro la quota riservata invece per l’assegnazione di incentivi alle scuole del territorio che propongono nell’offerta formativa curricolare per l’anno scolastico 2014/2015 corsi di preparazione atletica finalizzata all’agonismo.
Potranno presentare domanda di contributo le Province, i Comuni, le Comunità montane e loro consorzi e le IPAB; il CONI, le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, le loro rappresentanze regionali e provinciali, i comitati organizzatori promossi dagli stessi; le associazioni sportive dilettantistiche senza fine di lucro (non costituite sotto forma di società di capitali) aventi sede legale nella regione ed operanti da almeno un biennio, le università e gli istituti superiori di educazione fisica.
Le domande dovranno pervenire entro il 21 luglio utilizzando l’apposita modulistica.
In Veneto ci sono circa 12 arresti cardiaci extra-ospedalieri al giorno e il numero di morti improvvise per anno è stimato essere di 4380. Il trattamento extra-ospedaliero dell’arresto cardiaco presuppone l’esistenza di un sistema di pronto intervento sul territorio e di trattamento delle emergenze basato sul concetto della “Catena della sopravvivenza”, composta dai seguenti “anelli”:
- Allarme precoce al sistema di emergenza (118 SUEM)
- Rianimazione cardiopolmonare precoce
- Defibrillazione precoce
- Terapia avanzata precoce
L’efficienza di un sistema di emergenza sanitaria territoriale dipende dalla stretta interconnessione di questi quattro anelli. E la defibrillazione precoce per le persone colpite da arresto cardiaco extra-ospedaliero spesso rappresenta l’unica terapia risolutiva.
Nasce da qui la necessità di incentivare anche nella Regione Veneto un sistema di trattamento delle emergenze che preveda una rete di defibrillatori semi-automatici (DAE) collocati in siti ritenuti strategici (aeroporti, centri commerciali, impianti sportivi, scuole, stazioni ferroviarie, …) al fine di eseguire la defibrillazione precoce con tali apparecchi anche da parte di personale sanitario non medico.