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Progetto “Io vivo a Luino”: il Rotary Laveno Luino – Alto Verbano ha donato un defibrillatore HeartSine

Nella serata di venerdì 18 maggio si è svolto un incontro, organizzato dall’amministrazione comunale di Luino, durante il quale è stato presentato ai cittadini il progetto “Io vivo a Luino”. Davanti ad una sala consiliare gremita, sono stati donati al Comune i primi due defibrillatori semiautomatici esterni che verranno installati sul territorio entro il mese di luglio.

I due dispositivi salvavita sono stati donati l’uno dagli “Amici dell’architetto Marco Lanella”, che è stato ricordato nel corso della conferenza, e l’altro, un samaritan PAD della HeartSine, dal Rotary Laveno Luino – Alto Verbano, rappresentato dal presidente Tullio Macchi.

Il progetto “Io vivo a Luino”, fortemente voluto dal Comune, è partito, per l’appunto, da un gruppo di amici luinesi legati all’architetto Marco Lanella, scomparso nel dicembre del 2015 a causa di un arresto cardiaco. Costoro, dopo circa un anno dalla scomparsa di Marco, decisero di organizzare una cena in Agra per raccogliere i fondi necessari ad acquistare un DAE da posizionare nella strada in cui perse la vita il loro caro amico: via XXV Agosto.

Oltre a questo dispositivo salvavita, poi, come è stato anticipato poc’anzi, è stato presentato anche il defibrillatore donato dal Rotary Laveno Luino – Alto Verbano.

Durante la serata, il consigliere Laura Frulli, assieme alla collega Giovanna Ballinari, hanno spiegato come in questi mesi si siano adoperate per questo importantissimo progetto, che, nei prossimi anni, vedrà l’installazione di una ventina di defibrillatori ad accesso pubblico sparsi su tutto il territorio comunale.

“Le parole d’ordine di questa serata sono ringraziamento e coinvolgimento. Un grazie a chi, dopo aver subito una così grande perdita, ha trasformato il proprio dolore in forza per far sì che una fine potesse diventare un inizio importante per tutta la popolazione. È stata un’iniziativa significativa, che ci ha permesso di lavorare su un progetto ancora più grande. Un ringraziamento particolare va anche al Rotary, che in questi anni si sta spendendo nell’acquisto di defibrillatori da destinare alla comunità del nostro territorio” – ha dichiarato la Frulli.

A prendere la parola poi è stato il sindaco di Luino, Andrea Pellicini: “Un saluto di cuore a Giovanna Ballinari, che nelle scorse settimane ha avuto un grande lutto con la scomparsa del marito. Lentamente sta ripartendo, non è facile, e questo è un progetto che l’ha vista protagonista insieme a Laura. Il mio grazie va anche alla dottoressa Consolmagno, commissario della Polizia di Luino, presente in sala, e anche al presidente Pierfrancesco Buchi e alla Croce Rossa di Luino. Questo è un progetto che li riguarda da vicino”.

Durante la serata, poi, è intervenuto anche il dottor Guido Garzena, responsabile AREU Lombardia, che ha mostrato ai presenti l’instancabile lavoro e le modalità di intervento che i volontari del 118 compiono quotidianamente per tutelare la salute dei cittadini. Dalla chiamata al primo soccorso, dall’intervento dell’ambulanza fino all’arrivo in ospedale. Questi i punti raccontati nel dettaglio dal dottor Garzena, che ha visto la platea ascoltare in modo interessato.

Il suo discorso, infine, è terminato sottolineando l’importanza della presenza dei defibrillatori nei luoghi pubblici, ricordando come l’avvio del progetto in Lombardia è avvenuto a Maccagno, dove negli scorsi anni è stato installato un apparecchio nei pressi della farmacia. In seguito sono stati posizionati a Varese, Gallarate, Busto Arsizio e Legnano.

“Dove c’è un estintore, oggi ci deve essere anche un defibrillatore. Siamo soddisfatti dei risultati finora ottenuti: sono circa sei mila i defibrillatori presenti nelle città e nei paesi della Lombardia, seicento in provincia di Varese, dove sono state formate ben 15mila persona al primo soccorso” – ha concluso.

“Mi trovo qui questa sera mio malgrado per due motivi” – ha proseguito Cesare Lanella, fratello di Marco.

“Uno è oggettivo: se sono qui io oggi, significa che qualcuno manca. E il secondo motivo è una battuta, significa che questo qualcuno ora sarà da qualche parte a prendermi in giro. Ne sono certo. Non posso far altro che ringraziare veramente tanto gli amici che hanno promosso questa iniziativa, io sono solo un tramite. I veri motori di questa iniziativa, che noi abbiamo avallato come famiglia, sono gli amici di Marco, Claudio, Tato, Marco Panchetti, Davide, Gianni, Luca…e anche quelli che non vedo e che non sono presenti. Sono tutti amici che hanno permesso di organizzare questa cosa. Un grazie anche alla consigliera Laura Frulli e a Stefano Morassi: con loro abbiamo deciso di installare il defibrillatore in un luogo simbolico, cioè dirimpetto al luogo dove è capitata la sventura”.

A chiudere, invece, è stato il presidente del Rotary Laveno Luino – Alto Verbano, Tullio Macchi: “In tredici anni di vita del Rotary questo è il quindicesimo defibrillatore che doniamo al territorio. Tutto è iniziato con il progetto “Cuore in Rete” e abbiamo sempre cercato di fare una donazione a qualche associazione. Quest’anno ne abbiamo donati tre nel mese di aprile, uno alla Polizia di Stato, uno ai Vigili del Fuoco e uno ad una società sportiva. Un grazie a tutte le persone che ci sostengono e che, venendo alle cene che organizziamo, ci permettono di raccogliere fondi da destinare all’acquisto di un ulteriore defibrillatore”.

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