Defibrillatore salva vita! È proprio il caso di dirlo dopo l’ennesimo caso di una vittima di arresto cardiaco salvata grazie all’uso tempestivo del defibrillatore.
È successo domenica pomeriggio a Calendasco (Piacenza) intorno alle 17, dove un uomo, 88enne piacentino, si è accasciato al suolo dopo essere stato colto da un malore durante una partita a carte con amici e parenti. Provvidenziale l’intervento dei familiari stessi: dopo aver recuperato tempestivamente il defibrillatore che si trovava nella piazza del paese, sono riusciti prontamente a usarlo sul malcapitato facendo ripartire il cuore dopo una prima scarica.
All’arrivo dei primi mezzi di soccorso del 118 il paziente aveva ripreso a respirare ed era cosciente, anche se in stato confusionale. Trasportato in ospedale dove si trova tuttora ricoverato, è stato poi sottoposto a ulteriori accertamenti.
L’ottantottenne del comune piacentino è solo l’ennesimo di una lunga serie di pazienti salvati grazie all’utilizzo di un defibrillatore entro i primi minuti dall’arresto cardiaco.
In questi casi infatti, le possibilità di salvare la vittima diminuiscono del 10 per cento per ogni minuto trascorso. Dopo soltanto 5 minuti dall’attacco cardiaco, pertanto, le possibilità di salvezza sono scese al 50 per cento e ci sono già altissime probabilità della permanenza di danni celebrali dovuti al mancato afflusso di ossigeno al cervello. In Italia è calcolato che il tempo medio d´intervento di un’autoambulanza, dal momento della chiamata all’arrivo dal paziente da soccorrere, è di circa 13/15 minuti. È chiaro quindi che solo l´intervento immediato e una defibrillazione precoce- cioè la erogazione di uno shock elettrico il più presto possibile – possono offrire alla vittima delle possibilità di salvezza.
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