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Bergamo: 100 defibrillatori al Coni

Cento defibrillatori in arrivo per il Coni di Bergamo. A donarli la Fondazione Banca Popolare di Bergamo per un investimento di 250 mila euro che andranno a coprire anche i corsi di formazione all’uso dei DAE per mille volontari; un progetto di cardioprotezione, che per l’entità e il numero di attrezzature fornite da un ente privato, diventa il primo caso in Italia facendo di Bergamo la prima provincia italiana a credere fortemente nella prevenzione.
“È un investimento per creare sana cultura sportiva – spiega il delegato del Coni Bergamo Giuseppe Pezzoli – Sport e salute è un binomio per noi strategico. Significa far crescere sportivi pronti ad intervenire in situazioni di emergenza, accorciando ‘la catena della sopravvivenza’ nei soggetti che incorrono in queste drammatiche situazioni. Dalle statistiche risulta che, se la scarica elettrica viene erogata entro il sesto minuto dall’arresto cardiaco, le possibilità di sopravvivenza arrivano al 20%. L’opportunità di avere questi mezzi a disposizione è determinante”.

Ad effettuare i corsi di formazione sull’utilizzo dei defibrillatori saranno gli stessi medici della Federazione Medico Sportiva Italiana, in linea con il protocollo della Regione Lombardia. “Ho ritenuto di proporre questa donazione al Consiglio della Fondazione – spiega il presidente della Fondazione Banca Popolare di Bergamo Emilio Zanettiperché sono rimasto personalmente molto colpito dagli episodi di cronaca, purtroppo non infrequenti ed alcuni di grande risonanza per la comunità nazionale e bergamasca in particolare, che riportavano la tragica morte prematura di giovani atleti, per cause purtroppo non sempre prevedibili, nemmeno con i più sofisticati accertamenti preventivi già previsti dalle nostre leggi, ma che almeno in parte potevano forse essere evitati con la disponibilità e l’utilizzo tempestivo dei DAE da parte di persone adeguatamente formate. L’idea è stata subito condivisa ed accolta con entusiasmo. Ma anche se è maturata a dicembre, solo ora è stata concretizzata, a causa della complessità di realizzarla con modalità efficaci. Così, abbiamo scelto il supporto di un partner competente, come appunto il CONI, che ha una grande diffusione sul territorio”.

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