Su iniziativa del Parlamento Europeo oggi si festeggia la Giornata Europea della rianimazione cardio-polmonare. L’obiettivo è quello di migliorare la conoscenza e la formazione dei cittadini per quanto riguarda le tecniche di rianimazione e l’utilizzo dei defibrillatori DAE semiautomatici. La giornata di sensibilizzazione, infatti, sarà incentrata sull’arresto cardiaco.Nell’occasione le associazioni del coordinamento nazionale “Mantieni il rimo del Cuore” hanno diffuso il testo di una petizione che sarà inviata, oltre che ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio dei Ministri, alle principali istituzioni italiane con l’obiettivo di liberalizzare l’uso dei defibrillatori DAE automatici o semiautomatici.
Tra le firmatarie della proposta emendativa, promossa anche da “Sessantamilavitedasalvare” al fianco di “Progetto Vita Piacenza”, “Piemonte Cuore” e “Checcini Cuore”, c’è anche Federica Lisi, moglie dello sfortunato pallavolista Vigor Bovolenta deceduto nel 2012 a causa di un arresto cardiaco.
Il caso Bovolenta, assieme a quello di Morosini, ha chiaramente evidenziato la necessità di segnalare la presenza di un dispositivo DAE all’interno di un locale o di un impianto sportivo mediante gli strumenti opportuni e ha dimostrato come, in caso di necessità, esso dovrebbe essere utilizzato senza alcuna paura di arrecare alcun danno.
Un defibrillatore DAE semiautomatico, infatti, una volta che gli elettrodi sono stati applicati al torace del sofferente, riconosce autonomamente se il paziente è in stato di arresto cardiaco sollevando da ogni responsabilità civile o penale la persona che lo sta utilizzando. Il dispositivo non sarà in grado di erogare alcuna scarica elettrica fintantoché non avrà verificato tale condizione.
“Limitare l’utilizzo di un apparecchio semplice e sicuro ai soli cittadini addestrati – ha commentato Mirco Jurinovich, presidente di “Sessantamilavitedasalvare” – significherebbe sottrarre possibilità di sopravvivenza alle migliaia di persone colpite ogni anno da questa terribile patologia“.