Trieste – Una donna di 35 anni si trovava all’interno del Caffè degli Specchi, in Piazza Unità. Era in compagnia di un’amica e mentre allattava la sua bambina ha perso conoscenza ed è caduta a terra. È successo alle 15:30 circa: la donna è stata colpita da un arresto cardiaco.
Sul posto era presente una persona che l’ha immediatamente soccorsa praticandole il massaggio cardiaco. Fortunatamente, i soccorsi del 118 sono arrivati in soli 3 minuti dalla chiamata, così la giovane mamma è stata defibrillata in tempo.
Grazie all’erogazione di una scarica elettrica, infatti, il suo cuore ha ripreso a battere. A quel punto, la 35enne è stata posizionata sulla barella, è stata intubata, ed è stata trasportata d’urgenza all’Ospedale di Cattinara. Al momento si trova in prognosi riservata.
La piccolina, invece, di soli sei mesi, nonostante la caduta a terra, non sembra abbia subito gravi lesioni. Si trova comunque in osservazione presso l’Istituto per l’infanzia e pie fondazioni Burlo Garofolo.
Quanto accaduto dovrebbe far riflettere sull’opportunità di dotare anche i locali pubblici di defibrillatori semiautomatici esterni, i cosiddetti DAE. Già, perché in questo caso la giovane mamma è stata fortunata poiché l’ambulanza del 118 si trovava nei paraggi.
In caso di arresto cardiaco, infatti, per ogni minuto che passa le probabilità di sopravvivenza diminuiscono del 10% circa. Ciò significa che, dopo soli 10 minuti, le possibilità di tornare in vita sono circa pari zero.
L’unico strumento efficace in caso di arresto circolatorio, come detto più volte, è il defibrillatore, ma occorre utilizzarlo entri i primi 5 minuti dalla manifestazione dell’evento. In Italia, i tempi medi di arrivo dei soccorsi si aggirano tra i 12 e i 15 minuti: troppi.
È per questo motivo che i nostri paesi e le nostre città dovrebbero essere cosparse di defibrillatori ad accesso pubblico. Non solo negli impianti sportivi, per l’appunto: l’arresto cardiaco, infatti, può colpire chiunque e in qualunque momento. Soltanto con una DAE a portata di mano le possibilità di sopravvivenza possono salire sino all’80%.