La Regione Emilia-Romagna intervenga sul Governo per sbloccare la legge sui defibrillatori. E’ quanto portato all’attenzione del consigliere piacentino Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri, in merito al disegno di legge ad oggi ancora fermo in commissione Sanità al Senato.
Una legge quella dei Defibrillatori, pienamente condivisa dai vari schieramenti politici, che si presumeva dovesse essere approvata in pochi mesi con procedimento abbreviato, direttamente in commissione senza richiedere il voto dell’aula, in seguito del disegno di legge presentato al Senato nel luglio 2019.
Un disegno di legge che prevede la presenza del defibrillatore ovunque: mezzi di trasporto, stazioni ferroviarie, porti, aeroporti, scuole, università, asili, pubblica amministrazioni, parchi, etc..
Piacenza è una città virtuosa nella cardioprotezione, che vede un gran numero di DAE pubblici installati, numerosi cittadini formati con corsi BLSD e una cultura generale, che consente ogni anno di salvare vite prima ancora dell’arrivo dei soccorsi del 118.
Quello che risulta ad oggi, è che quell’iter semplice sia stato ostacolato dalla complessità dei processi parlamentari che hanno dato priorità all’incombenza, ancora non espletata, di eleggere il nuovo presidente della commissione Igiene e Sanità, dove il provvedimento è fermo.
Ogni giorno in Italia muoiono circa 164 persone per arresto cardiaco improvviso.
L’80% di queste potrebbe essere salvate con l’impiego tempestivo del defibrillatore, che si deve trovare nelle immediate vicinanze.
La presenza capillare del defibrillatore, unità ad una maggiore cultura della cardioprotezione e preparazione alle manovre di primo soccorso dei cittadini, potrebbe salvare potenzialmente circa 130 persone ogni giorno da arresto cardiaco.
L’auspicio è che la situazione si sblocchi quanto prima.