Si accascia al suolo colpito da arresto cardiaco. Lo salva l’uso del defibrillatore. Succedeva ieri in mattinata alla stazione di Imola dove un pendolare sui 50 anni è stato colto da un arresto cardiaco, dopo essere sceso dal treno proveniente da Faenza.
Provvidenziale l’intervento di un medico di pronto soccorso, tra i passeggeri del treno e di ritorno a casa dopo il turno notturno, che ha prontamente messo in azione il defibrillatore. Il malcapitato è stato così rianimato in attesa dell’arrivo del personale medico di primo soccorso che lo avrebbe poi trasferito in ospedale.
Protagonista del salvataggio il DAE donato a Imola, a ottobre scorso, dalla Coop dei tassisti Corai e dal gestore del bar della stazione ferroviaria.
Ancora una volta la dimostrazione di quanto la presenza di un defibrillatore nei luoghi pubblici sia diventata una reale necessità oltre che un obbligo di legge.
Sono 70 mila le vittime che ogni anno in Italia, risultano colpite da arresto cardiaco improvviso, in Italia; in barba a quanto ormai stabilito da precise normative – oltre che dalla realtà dei fatti – se-condo le quali l’uso del defibrillatore aumenta le chance di sopravvivenza in caso di arresto cardia-co. La defibrillazione precoce è infatti l’unica manovra salvavita in grado di riavviare il cuore attra-verso l’erogazione di uno shock elettrico.