L’arresto cardiaco colpisce ogni anno circa 7 milioni di persone nel mondo. Può capitare ovunque e a chiunque e nell’85% dei casi avviene lontano da presidi sanitari. Soltanto il 5% dei soggetti riprende spontaneamente le proprie funzioni vitali, ma la sopravvivenza sale fino all’85% se si interviene entro i primi 5 minuti dall’evento utilizzando un defibrillatore semiautomatico (DAE) e praticando le manovre di rianimazione cardio-polmonare (RCP).
Quando l’arresto cardiaco succede molto lontano da centri di soccorso, come in mezzo al mare, l’unico intervento che può salvare la vita è la defibrillazione precoce, cioè l’erogazione di corrente elettrica al cuore in modo che possa essere “risintonizzato”, che possa cioè riprendere a battere seguendo il normale ritmo cardiaco, quello “dettato” dal timoniere della barca usata nell’esempio da molti medici. E proprio su una barca in mezzo al mare, distante decine o addirittura centinaia di chilometri dalla riva, ore o addirittura giorni da un centro ospedaliero o da un’ambulanza con a bordo questo preziosissimo strumento, il defibrillatore può rappresentare l’unica speranza di sopravvivenza. Una speranza che ha possibilità di successo solo se si interviene, entro pochi minuti, evitando che durante un arresto cardiaco prolungato il cervello venga danneggiato dalla mancanza di sangue e quindi di ossigeno.
Ecco perché in barca bisognerebbe sempre avere a disposizione un defibrillatore DAE semiautomatico, facile da usare e alla portata di tutti. Il defibrillatore HeartSine samaritan PAD 350P è l’apparecchio ideale da installare a bordo delle imbarcazioni per il suo livello di resistenza IP56, il più alto grado di resistenza disponibile sul mercato contro l’ingresso di liquidi e sporco.
La gamma dei prodotti samaritan ha prezzi accessibili a tutti: circa 1000 euro + IVA per il solo defibrillatore; fino ai 1500/2000 euro + IVA per postazioni complete.