Personale formato al primo soccorso e due defibrillatori in ognuno dei punti vendita Ikea presenti in Italia.
A rivelarlo in un’intervista all’Adnkronos è Diego Invernizzi, Head Risk Management dell’azienda, a proposito della vicenda che la settimana scorsa ha coinvolto un bambino di 3 anni, soffocato da un wurstel mentre mangiava al ristorante Ikea di Porte di Roma. Causa del decesso il prolungato arresto cardiaco; il piccolo era stato ricoverato giovedì pomeriggio in condizioni gravissime al Policlinico Gemelli.
“Abbiamo personale formato per il primo soccorso e due defibrillatori in ognuno dei 21 negozi Ikea sparsi sul territorio nazionale. Con team addestrati anche alla manovra di Heimlich, messa in atto immediatamente anche sul bimbo vittima di un soffocamento nel punto vendita di Porte di Roma. – fa sapere Invernizzi – Rispettiamo la normativa e facciamo anche di più. Nel nostro punto vendita di Porte di Roma sono 48 le persone che compongono la squadra, la metà è poi addestrata a usare anche due defibrillatori automatici previsti in ogni negozio”.
La normativa a cui si fa riferimento è quella che prevede per i grandi centri commerciali una squadra di lavoratori addestrata al primo soccorso con l’istruzione teorica e pratica, in grado di intervenire nei casi di emergenze sanitarie.
Secondo le accuse sarebbero passati almeno venti minuti prima che i soccorsi arrivassero sul posto per praticare le consuete manovre salvavita attraverso l’uso di un defibrillatore; pare che nessuno degli addetti del primo soccorso Ikea sia stato in grado di intervenire per salvare il bambino.
Un caso che ancora una volta sottolinea l’importanza di luoghi pubblici cardioprotetti, con postazioni DAE e personale formato soprattutto nei centri più affollati.