Il Decreto Balduzzi, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 20 luglio 2013 ed inerente alla dotazione e all’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di altri dispositivi salvavita e alla disciplina delle certificazioni sportive non agonistiche e amatoriali, è stato prorogato per la 4° volta.
L’obbligo di dotazione per le Società Sportive Dilettantistiche scatterà (forse) a Luglio 2017.
Il DL Balduzzi prevedeva che le Società Sportive Professionistiche (ASD) avevano come limite massimo entro il quale adeguarsi alla normativa è di 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto (e sono oggi cardioprotette) , mentre le Società Sportive Dilettantistiche (SSD) invece avevano 30 mesi di tempo per uniformarsi alla legge, ovvero Gennaio 2016.
Il decreto porta la firma del Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri On. Claudio De Vincenti.
Questo slittamento è dovuto alla richiesta del Senatore Franco Panizza (segretario del Partito Autonomista Trentino Tirolese) rivolta al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo De Filippo di “modificare il Decreto Balduzzi” .
Una lettera sottoscritta anche dai colleghi del Gruppo per le Autonomie e da Giorgio Tonini.
L’On. Panizza sostiene che è il Decreto è di complessa comprensione ed attuazione per le Società Sportive Dilettantistiche SSD, che dovrebbero formare il personale con corsi BLSD, garantirne la manutenzione, funzionamento e corretta segnalazione, portare il/i defibrillatori in trasferta in caso di alcuni sport (ciclismo, corsa, etc..).
Lo stesso tipo di gestione per le Società è richiesto per molti altri requisiti in materia si prevenzione e salute; anche gli estintori sono obbligatori, così come la loro corretta ubicazione, segnalazione, manutenzione, ricarica. Alcuni aspetti del DL possono essere poco chiari e dettagliati, ma sarebbe potuti essere chiariti in pochi giorni da una commissione di esperti che avrebbero potuto riscrivere il DL entro le precedenti proroghe.
Così, dopo 3 anni dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, stiamo ancora discutendo su come riscrivere il decreto e cosa indicare alle SSD.
In Italia ogni anno muoiono 60.000 persone per arresto cardiaco (5.000 arresti cardiaci ogni mese, 164 ogni giorno, circa 7 ogni ora ), di questi circa l’85% sono defibrillabili, di questi circa il 70% potrebbero essere salvati con il pronto impiego di un defibrillatore entro i primi 3-5 minuti dall’evento (che quindi deve essere nelle immediate vicinanze) .
Stiamo parlando di oltre 100.000 morti evitabili in 3 anni.
Solo questa ultima proroga di altri 8 mesi porterà alla morte 40.000 persone, di cui 23.800 avrebbero potuto essere salvate grazie ad un defibrillatore.
E’ vero che molti di questi non avvengono in ambito prettamente sportivo, possono capitare tra le mura domestiche, al lavoro, fuori casa. Tuttavia stiamo parlando di un dispositivo salvavita che ha un tasso di successo di oltre il 50%, che continua a non essere impiegato.
I defibrillatori sono acquistabili a Rate, con Noleggi Operativi e tante altre soluzioni estremamente economiche ed alla portata di tutte le società. Molte società effettuano corsi BLSD gratuiti oppure con piccoli rimborsi spese, anche questi accessibili ed alla portata di tutte le società.
Dal punto di vista della comprensione, le società sportive professionistiche, che hanno recepito questo obbligo in soli 6 mesi, non hanno manifestato particolari problemi.
Attendiamo Luglio 2017, nella speranza che le SSD si cardioproteggano, perchè potrebbero essersi abituati alle proroghe non credendo più nell’entrata in vigore dell’obbligo.