Si accascia al suolo e a salvarlo è l’uso tempestivo del defibrillatore. Succede ad Abbiategrasso in provincia di Milano, dove ieri pomeriggio un ciclista 69enne colpito da arresto cardiaco, è stato rianimato da un’equipe della Croce Oro Gaggiano, che ha subito eseguito sul malcapitato le manovre di rianimazione con il defibrillatore.
Ancora una volta la defibrillazione precoce , come spesso è stato dimostrato dalle cronache più recenti, ha consentito la ripresa del battito cardiaco e del respiro spontaneo. Alla fine il pensionato è stato trasferito, in codice rosso, all’ospedale San Carlo di Milano.
Stessa sorte toccava ad un 68enne di Montorio al Vomano, durante il trasferimento all’ospedale ‘Mazzini’ di Teramo; per ben due volte il paziente è andato in arresto cardiaco e per ben due volte è stato defibrillato e riportato in vita grazie all’intervento immediato di Andrea Saraceni, Umberto Pigliacelli e Laura De Dominicis, i volontari della Croce Bianca locale nata per soccorrere i cittadini in caso di bisogno.
Due esempi di come la sensibilizzazione all’uso del defibrillatore e le crescenti iniziative perché ogni luogo pubblico si munisca di DAE, stiano diventando sempre più un punto fermo nell’ambito della cardioprotezione. Perché un defibrillatore non è solo un obbligo di legge, ma una necessità reale.
Ogni anno infatti in Italia, circa 60mila persone muoiono per arresto cardiaco improvviso; secondo le casistiche prese in esame e gli studi condotti l’intervento tempestivo con defibrillazione precoce entro i primi 5 minuti dall’arresto cardiaco, può garantire la sopravvivenza nell’ 80% dei casi.
Dopo soltanto 5 minuti dall’attacco cardiaco, pertanto, le possibilità di salvezza sono scese al 50 per cento e ci sono già altissime probabilità della permanenza di danni celebrali dovuti al mancato afflusso di ossigeno al cervello.
Creare una rete di Defibrillatori ad Accesso Pubblico quindi distanti l´uno dall´altro non più di 2/3 minuti di cammino, significa poter garantire tempistiche d´intervento in grado di ridurre di oltre il 50 per cento i decessi causati da Morte Improvvisa.