Durante la sfilata di Carnevale, a Cerro Maggiore hanno preso parte i volontari dell’associazione “Sessantamilavitedasalvare”, vestiti da Supereroi e dotati di defibrillatori, per poter intervenire tempestivamente in caso di arresto cardiaco.
Cerro Maggiore è un comune italiano di 15 mila abitanti della città metropolitana di Milano, in Lombardia. Il Carnevale Cerrese si è svolto Domenica 3 marzo, con la sfilata dei carri allegorici per le vie di Cantalupo, e Sabato 9 marzo con i carri allegorici e le maschere percorreranno le vie di Cerro Maggiore portando tantissima allegria, balli, coriandoli e altre divertenti pazzie.
Gli organizzatori del carnevale sono le parrocchie dei Santi Cornelio e Cipriano e di San Bartolomeo, con il contributo dell’assessorato al tempo libero del comune di Cerro Maggiore.
Come tutti gli anni hanno preso parte alla sfilata di Carnevale che ha affollato il centro cittadino di Cerro Maggiore.
I volontari hanno preso parte all’evento vestiti da Supereroi, ricordando però che il defibrillatore non richiede nessun superpotere:
il DAE è dotato di placche da applicare sul torace del paziente, grazie a semplici comandi vocali è facilissimo da usare, utilizzabile da chiunque e può davvero dare una seconda opportunità di vita in caso di arresto cardiaco.
L’intero percorso della sfilata è stato così cardioprotetto, grazie ai volontari di “Sessantamilavitedasalvare” ma anche grazie alla presenza di altri 3 defibrillatori semiautomatici, 2 DAE davanti alle farmacie, ed 1 DAE presso l’oratorio.
Sessantamilavitedasalvare nasce dalla passione di un gruppo di amici operanti nell’ambito dell’emergenza sanitaria, ospedaliera ed extraospedaliera, per contrastare il fenomeno della Morte Cardiaca Improvvisa mediante la diffusione della cultura dell’emergenza e della Defibrillazione precoce.
Oggi Sessantamilavitedasalvare è Centro di Formazione BLSD laico riconosciuto da AREU 118 Lombardia, ed ha dato inizio a “Progetto Vita Altomilanese” contribuendo a gestire la rete di oltre 100 Defibrillatori Samiautomatici sul territorio, formando migliaia di cittadini, e diffondendo la cultura dell’emergenza all’interno della società.