Martedì 20 giugno una bambina di 8 anni ha rischiato di annegare presso la piscina Campus Aquae di Pavia.
La bambina si trovava lì per un centro estivo, si è tuffata in acqua e non è più riemersa.
Immediata la reazione del bagnino, che compresa la situazione si è tuffato per soccorrerla.
La bambina quando è riemersa era incosciente e in arresto cardio-circolatorio.
Il bagnino e una infermiera del Policlinico San Matteo fuori servizio, hanno subito avviato le manovre RCP e BLSD, utilizzando il defibrillatore presente nella struttura, un nostro HeartSine® samaritan® PAD!
Il cuore ha ripreso a battere, intanto sul posto sono arrivati un’autoambulanza della Croce Verde di Pavia, un’automedica e l’elisoccorso proveniente da Alessandria.
La piccola è stata poi trasportata in ambulanza con urgenza in ospedale, dove ha finalmente ripreso conoscenza.
L’estate precedente sì è verificata una situazione analoga: una bambina, sempre di 8 anni, ha rischiato l’annegamento, è andata in arresto cardio-circolatorio, ed è stata prontamente salvata da un bagnino che le ha praticato le manovre di primo soccorso e impiegato il defibrillatore, riuscendo così a salvarla.
Adesso si attiverà il programma Forward Hearts, che prevede la donazione di un DAE alla persona salvata, che a sua volta potrà donarlo a un ente o associazione a propria scelta, incrementando le possibilità di salvare altre vite da arresto cardiaco improvviso!
Nello stesso luogo, 2 giovani vite salvate grazie al defibrillatore in poco più di 1 anno.
Questo è possibile grazie all’obbligo per le società sportive dell’impiego del defibrillatore, compresa la corretta manutenzione per garantirne lo stato di efficienza e la formazione del personale con corsi BLSD.
Cosa sarebbe successo se il DAE non fosse stato obbligatorio?
La legge 116 definisce le “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici.” È una legge inefficace, poiché è focalizzata sulla incentivazione all’adozione dei DAE al di fuori del contesto sportivo, ma non ne decreta l’obbligo.
In attesa che la legge 116 divenga attuativa e che preveda l’obbligo del defibrillatore per tutta la Pubblica Amministrazione, trasporti e luoghi di lavoro, l’adozione del DAE è demandata al senso civico e sociale delle persone con ruoli di responsabilità.
E’ possibile dare una seconda chance di vita, ma dobbiamo farci trovare pronti.