Stava raggiungendo la capitale per la cura alla sua patologia ai reni, la iperossaluria. Sull’aereo Alitalia, partito da Beirut, un bambino di due anni era assistito da un’infermiera della Croce Rossa con una mascherina per l’ossigeno. Qualcosa, però, non è andato come avrebbe dovuto: mentre l’aereo raggiungeva la nostra penisola, il piccolo è stato colpito da un arresto cardiaco improvviso, imprevisto che ha fatto decidere ai piloti di dirottare il volo e atterrare all’aeroporto di Bari-Palese.
Appena dopo l’atterraggio, il bambino è stato soccorso da alcuni medici, ma nessuna manovra di rianimazione è riuscita a salvargli la vita: troppo tardi. Il piccolo era atteso a Fiumicino dove un’ambulanza lo avrebbe trasportato all’ospedale pediatrico Bambino Gesù per essere sottoposto a un doppio trapianto di fegato e rene.
“Purtroppo il bambino non è riuscito a raggiungere il nostro ospedale, dove sarebbe stato sottoposto a valutazione per l’inserimento nella lista d’attesa per i trapianti. Siamo molto dispiaciuti per questo triste epilogo, ma non possiamo dimenticare che si tratta di malattie complesse che possono presentare, come in questo caso, quadri molto severi e, talvolta, complicarsi con eventi drammatici come questi” – hanno fatto sapere dal nosocomio romano.
Nel frattempo, però, il Presidente del SIS118 Mario Balzanelli ha rinnovato la richiesta ai ministri dei Trasporti e della Sanità di varare un decreto per rendere obbligatori i defibrillatori semiautomatici esterni a bordo di tutti i mezzi di trasporto pubblici.
Ha infatti dichiarato: “Questo evento deve porre all’attenzione del Governo e dei competenti ministri dei Trasporti e della Sanità la necessità di varare – con criterio di massima urgenza temporale – un decreto interministeriale che assicuri al paese un’efficace e affidabile ‘mobilità cardioprotetta’ e che preveda l’obbligo della presenza di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) a bordo di tutti i mezzi di trasporto pubblici”.
Alitalia, come riportato dal quotidiano “Il Messaggero”, ha chiarito che la normativa internazionale prevede la presenza del defibrillatore solamente a bordo dei voli intercontinentali verso gli Stati Uniti d’America. Nonostante ciò, la compagnia aerea ha dotato di defibrillatore tutti i voli a lungo raggio, mentre per le tratte brevi o medie è previsto che, in caso di emergenze mediche, il velivolo possa atterrare nell’aeroporto più vicino, proprio come è avvenuto oggi.
Ma a volte può non essere sufficiente. L’augurio, dunque, è quello che i nostri ministri accolgano tempestivamente la richiesta di Balzanelli.