Il fatto è accaduto lunedì 8 giugno 2020 a Catanzaro.
Il bambino, 9 anni, stava giocando all’aperto nelle vicinanze della sua abitazione, quando all’improvviso ha accusato un dolore al petto, accasciandosi al suolo, privo di sensi.
Immediata la segnalazione al 118. I soccorritori hanno portato il bambino all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, dove è giunto in condizioni critiche, da li a poco sarebbe morto.
L’arresto cardiaco è la principale causa di morte nei maschi di età compresa tra i 20 ed i 60 anni, tuttavia colpisce chiunque (anche senza nessuna patologia cardiaca), senza distinzione di età o genere, sopraggiungendo in tempi rapidi senza preavviso, per questo prende il nome di Arresto Cardiaco Improvviso o Morte Cardiaca Improvvisa o Morte Improvvisa Cardiaca.
Questo studio del Ministero della Salute pubblicato nel 2010, riporta la statistica relativa alla frequenza della Morte Improvvisa Cardiaca in Italia in rapporto alla Mortalità Improvvisa nelle varie età:
Età (anni) / Tra le MI (Morte Improvvisa) % MIC (Morte Improvvisa per arresto Cardiaco)
- 1 – 13 / 19
- 14 – 21 / 30
- 22 – 39 / 35
- 40 – 69 / 75
Di seguito riportiamo il report pubblicato quest’anno dal sito Statista.com relativo all’analisi delle morti per arresto cardiaco negli USA, in funzione di genere e età:
Come si può vedere, anche per le fasce di età più giovani, si ha una incidenza di morte per arresto cardiaco, che seppur minima rispetto ad altre fasce d’età, porta a valori assoluti comunque rilevanti.
Attualmente in italia, la percentuale di sopravvivenza dopo un arresto cardiaco è di poco superiore al 2%.
Una diffusione capillare dei defibrillatori sul territorio, una cultura della cardioprotezione con corsi di primo soccorso già ai bambini in età scolastica e una maggiore attenzione in materia, potrebbe portare a una percentuale di sopravvivenza prossima all’80%.
Questo significherebbe salvare ogni anno solo in Italia, circa 48.000 persone sulle oltre 60.000 vittime che registriamo ogni anno.