A Lecce, all’interno del chiostro dei Teatini, un commerciante è stato colpito da un arresto cardiaco: salvo grazie a due medici spagnoli e al defibrillatore del 118.
L’arresto cardiaco, lo abbiamo detto più e più volte, può colpire chiunque e in qualunque momento. Qualche giorno fa, infatti, il 19 agosto per la precisione, un commerciante salentino è stato colto da un malore durante il tradizionale mercatino dell’antiquariato che si svolge nel cuore della città, nella centralissima via Vittorio Emanuele che collega Piazza Sant’Oronzo con il Duomo.
L’uomo è crollato improvvisamente a terra dietro il proprio banco, così alcuni clienti, assieme ai vicini colleghi espositori, hanno immediatamente lanciato l’allarme. Tra i tanti turisti che stavano passeggiando al mercatino fortunatamente c’erano anche due medici spagnoli che hanno subito intuito la gravità della situazione.
Trattandosi di un arresto cardiaco, per l’appunto, hanno iniziato prontamente a praticare sull’uomo le opportune manovre di Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP), che sono proseguite sino all’arrivo, questa volta tempestivo, dei soccorritori del 118, dotati di defibrillatore.
Il personale paramedico, quindi, ha provveduto a defibrillare il paziente che ha immediatamente ripreso conoscenza. Il commerciate, ad ogni modo, è stato trasportato all’ospedale cittadino “Vito Fazzi” dove sono stati effettuati i controlli tipici del caso.
Questa vicenda ha avuto un buon esito grazie alla presenza dei due medici spagnoli e grazie all’utilizzo tempestivo del defibrillatore del 118, ma non sempre, purtroppo, i soccorsi arrivano in un tempo utile. In Italia, infatti, il tempo medio d’intervento è di 12-15 minuti: troppi in caso di arresto cardiaco.
Per questo motivo, sarebbe di fondamentale importanza dotare i luoghi più affollati delle nostre città di defibrillatori ad accesso pubblico, in modo tale da avere sempre a portata di mano questi preziosissimi dispositivi salvavita.
I defibrillatori semiautomatici esterni, i cosiddetti DAE, sono, infatti, gli unici strumenti in grado di ripristinare una frequenza cardiaca normale in un paziente colpito da fibrillazione ventricolare, l’aritmia che più di frequente rappresenta la causa di un arresto cardiaco.
Sempre più città si stanno dotando di defibrillatori semiautomatici esterni e la speranza, quindi, è quella che, in pochi anni, questi dispositivi vengano dislocati in maniera capillare su tutto il territorio nazionale.