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Arresto cardiaco in classe: le 10 cose da ricordare in caso di emergenza

Skuola.net ha chiesto a IRC (Italian Resuscitation Council) di rispondere ad alcune domande che qualsiasi studente si porrebbe se si trovasse nella situazione di dover soccorrere una persona colpita da arresto cardiaco. Di seguito, quindi, vengono elencate le 10 cose da tenere a mente quando si deve gestire una situazione del genere.

Cosa devo fare se una persona nelle mie vicinanze perde improvvisamente i sensi?

Se un nostro amico cade improvvisamente a terra privo di sensi occorre innanzitutto assicurarsi che l’ambiente in cui ci si trova sia al sicuro: la pericolosità, difatti, è la sola circostanza che ci autorizza a spostare una persona incosciente. Una volta accertata la sicurezza, occorre posizionarsi di fianco alla persona svenuta e chiamarla a voce alta scuotendola leggermente dalle spalle.

Come faccio a capire se si tratta di uno svenimento o di qualcosa di più serio?

Se chiamando e scuotendo leggermente la persona priva di sensi si sveglia o reagisce, non è un arresto cardiaco. Se rimane incosciente, ma respira normalmente, non è un arresto cardiaco ma potrebbe essere un altro problema serio: occorre pertanto chiamare il 118/112.

Che metodo occorre utilizzare per capire se la persona respira oppure no?

Se la persona non è cosciente, bisogna allineare il corpo su un piano rigido, come il pavimento. Successivamente, occorre scoprire il torace per vedere se esso si muove oppure no. Per farlo, è necessario piegare la testa della vittima all’indietro e sollevarle il mento appoggiando la vostra mano sulla fronte e due dita dell’altra sotto il mento. Per controllare in maniera accurata se la vittima del malore respira oppure no, è necessario avvicinare il proprio orecchio alla bocca e al naso della persona incosciente per non più di 10 secondi. Se non si sente alcun respiro o se ne sentono al massimo 2, vuol dire che la vittima non respira in maniera normale.

È opportuno lasciare la persona priva di sensi nella posizione in cui si trova, o è preferibile provare a metterla supina?

Per valutare in maniera corretta la situazione e per poter eseguire le manovre di rianimazione cardio-polmonare è necessario mettere la persona incosciente in posizione supina, con gli arti allineati al corpo.

L’istinto mi dice che devo fargli il massaggio cardiaco ma non l’ho mai fatto. È meglio temporeggiare in attesa dei soccorsi o è meglio provare a farglielo?

Se il paziente non respira normalmente è stato colpito da arresto cardiaco. Il tempo è prezioso e bisogna intervenire quanto prima: chiamate il 118/112 ed iniziare quanto prima le manovre di rianimazione cardio-polmonare.

Quanta pressione devo fare affinché il massaggio cardiaco sia efficace?

Occorre posizionare le proprie mani al centro del torace della vittima e, mantenendo le braccia tese, occorre premere verso il basso. È necessario premere sul torace della persona in arresto cardiaco in maniera rapida e veloce, permettendo, però, al torace di tornare nella posizione di partenza tra una compressione e l’altra, senza fermarsi, possibilmente.

Come faccio a capire se sta funzionando il massaggio cardiaco?

L’unico strumento in grado di ripristinare una frequenza cardiaca normale nel cuore del paziente è il defibrillatore. Pertanto, occorre continuare la rianimazione cardio-polmonare fino all’arrivo dei soccorsi professionali o fino all’arrivo di un defibrillatore DAE automatico esterno.

È opportuno effettuare anche la respirazione bocca a bocca?

Se si è in grado di farlo, dopo una serie di 30 compressioni toraciche è possibile eseguire 2 ventilazioni polmonari. Per farlo, occorre chiudere il naso della vittima e aprire leggermente la bocca della vittima mantenendole il mento sollevato. Posizionare le proprie labbra su quelle del paziente. Se il torace si solleva, la ventilazione è efficace.  Non interrompere le compressioni toraciche per più di 10 secondi per erogare le due ventilazioni.

Se vedo dei segnali di ripresa devo smettere, continuare oppure applicare altre procedure?

È molto improbabile che accada, ma se la persona dovesse muoversi o svegliarsi, occorre fermarsi.

Il paziente non si riprende e i soccorsi non arrivano (e non c’è a disposizione un defibrillatore automatico esterno). Cosa devo fare?

In questo caso è opportuno continuare le manovre di rianimazione cardio-polmonare e occorre chiamare nuovamente il 118/112, chiedendo aiuto.


Fonte: http://www.corriereadriatico.it/attualita/malore_classe-1983271.html

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