È successo a Chitignano, provincia di Arezzo. Un uomo di 56 anni è stato colpito da arresto cardiaco mentre si trovava ad una sagra. Prontamente defibrillato, al momento è in condizioni stabili.
Chitignano, sabato 23/07/2016 ore 23:00 circa. Un uomo di 56 anni di Castiglion Fiorentino si trovava a una sagra di paese quando, improvvisamente, è crollato a terra in stato di incoscienza. L’uomo è stato colpito da un arresto cardiaco. Fortunatamente, però, alla manifestazione era presente il soccorso sanitario pronto ad intervenire in caso di emergenza.
Difatti, mentre veniva allertato il 118, due soccorritori che si aggiravano nei paraggi hanno iniziato a praticare sul paziente le opportune manovre di Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP) e lo hanno prontamente collegato al defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) presente all’interno del loro zaino.
Dall’arresto cardiaco alla prima erogazione della scarica elettrica non sono trascorsi più di due minuti. L’uomo, una volta defibrillato, ha ripreso immediatamente conoscenza e il suo cuore ha ricominciato a battere autonomamente e con una frequenza cardiaca nella norma.
All’arrivo dell’ambulanza, l’uomo è stato tempestivamente trasportato all’ospedale San Donato dove prima della mezzanotte è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Dopo l’operazione alle coronarie, l’uomo è stato ricoverato nell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica dell’ospedale di Arezzo. Al momento le sue condizioni sono stabili.
Il buon esito di questo episodio è dovuto soprattutto alla diffusione capillare dei defibrillatori semiautomatici esterni distribuiti in tutta la provincia aretina: ben 638 apparecchi. Inoltre, sono più di 20.000, tra laici e sanitari, i cittadini della provincia di Arezzo che hanno seguito un corso BLS-D e che, quindi, sono abilitati all’utilizzo dei DAE.
“Nella nostra provincia – ha spiegato Massimo Mandò, Direttore del dipartimento di Emergenza-urgenza della nuova Asl – ci sono, per l’appunto, 638 defibrillatori censiti e oltre 20.000 cittadini formati al primo soccorso cardiologico. Essi sono in grado di eseguire il massaggio cardiaco e di applicare in maniera adeguata un defibrillatore semiautomatico esterno al torace del paziente, anticipando l’azione che verrà poi svolta dai sanitari. E l’importanza di questa rete diffusa di DAE ce la raccontano i risultati: 10 anni fa chi sopravviveva ad un arresto cardiaco era solamente il 2-3% dei pazienti, cioè meno di 10 persone. Adesso abbiamo raggiunto il 20%, cioè 70/80 persone.”
Inoltre, tutti gli equipaggi delle ambulanze aretine, quando intervengono su un sospetto infarto o arresto cardiaco, sono in grado di eseguire sul posto un elettrocardiogramma che viene inviato istantaneamente per via telematica al cardiologo di guardia presente 24 ore su 24 presso l’ospedale di Arezzo. Quest’ultimo, leggendo in tempo reale il tracciato, è in grado di stabilire la destinazione giusta per quel paziente e di dare le prime istruzioni di cura al personale in ambulanza che si trasforma così in un “ospedale itinerante”.
Speriamo che sempre più città italiane seguano la scia di Arezzo e di altre importanti realtà, come Piacenza, in cui i DAE sono diffusi in maniera capillare su tutto il territorio di competenza, dalle scuole, agli impianti sportivi, dai luoghi pubblici alle sagre e manifestazioni di paese. In questo modo si potrebbero salvare dall’arresto cardiaco centinaia e centinaia di persone ogni anno.