E’ motivo di grande orgoglio per Emd112, aver reso l’Università Sapienza di Roma il più grande ateneo cardioprotetto d’Europa, con 42 defibrillatori installati all’interno della città universitaria e nelle sedi di Roma e di Latina.
“La Sapienza”, è una delle Università più antiche del mondo (la 12° in classifica) , fondata nel 1303, conta 11 facoltà e circa 120.000 studenti.
Lunedì 30 gennaio 2023, alle 11.00, nell’Aula magna del Rettorato, si svolgerà l’evento “Sapienza Ateneo Cardioprotetto”, una giornata di sensibilizzazione ed informativa volta a ridurre le morti da arresto cardiaco improvviso.
La rete di defibrillatori semiautomatici in Ateneo è stata resa operativa grazie alle attività di formazione certificate attraverso corsi BLSD erogati dagli istruttori degli Skill Labs e dei Centri di simulazione delle facoltà mediche, che ha visto il coinvolgimento di circa 400 addetti al primo soccorso.
La scelta dei defibrillatori è stata accurata, l’esigenza era di dotarsi di DAE di alta qualità, con le migliori garanzie e capacità salvavita.
E’ stato così selezionato il defibrillatore semiautomatico Physio-Control® LIFEPAK® CR2 Wi-Fi + 3G.
Un defibrillatore tecnologicamente avanzato, che consente di essere geolocalizzato, connettersi con la rete dei soccorsi 112/118, effettuare la RCP anche durante l’analisi del ritmo cardiaco.. e molto altro.
Il numero di dispostivi installati varia da sede a sede, in funzione della dimensione e conformazione. Tutti i DAE sono appositamente segnalati.
I posizionamenti dei dispositivi, la loro attenta segnalazione, la qualità e tecnologia dei dai adottati e la formazione ad una rete capillare di operatori, ha un obiettivo ben preciso: essere efficaci nella capacità di salvare una vita umana nei primissimi minuti dal verificarsi dell’evento, prima dell’arrivo dei soccorsi.
Le morti per ACI (Arresto Cardiaco Improvviso), rappresentano il principale problema di salute pubblica e sono responsabili di circa il 50% di tutti i decessi cardiovascolari.
Le maggiori società scientifiche hanno prospettato di ridurre le morti da arresto cardiaco entro il 2030 di almeno il 20%.
Il il tasso di sopravvivenza da ACI varia dal 2% all’11%. L’utilizzo del DAE nei primissimi minuti dall’arresto cardiaco può aumentare fino al 70% le possibilità di sopravvivenza
Il raggiungimento di questa percentuale, raggiunta in alcuni ecosistemi cardioprotetti (es. aeroporti), implica che la presenza dei DAE sia chiara e visibile, sia possibile effettuare chiamate di emergenza per attivare i soccorritori,il dispositivo sia in piena efficienza in caso di utilizzo (quindi implica una corretta e regolare manutenzione e controllo).
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