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Defibrillatori rubati, scenario in Italia, cosa fare e come tutelarsi

Con l’aumentare del numero di defibrillatori installati sul territorio, in particolare di DAE a accesso pubblico (strade, piazze, parchi, luoghi sportivi, pubblici uffici, mezzi di trasporto, etc..) si registra anche l’aumento di defibrillatori rubati.

Le tipologie di furto sono 2:

  • Bravate: alcune segnalazioni di furti di defibrillatori, hanno portato in seguito all’individuazione dei responsabili: ragazzini. In qualche serata un po’ sopra le righe, questo apparecchio, messo bene in evidenza nei luoghi pubblici (è proprio questo uno degli scopi principali dell’installazione di un DAE, essere ben visibile e riconoscibile), è ritenuto un valido oggetto per fare una bravata e sottrarlo, senza avere nessuno scopo di utilizzo o rivendita.
  • Ricettazione: altri furti invece, vengono effettuati ai fini della rivendita. Questo può avvenire direttamente da parte dei soggetti che hanno rubato i DAE, oppure dai ricettatori che ricevono i DAE rubati che a loro volta li reimmettono sul mercato.

Oltre a questi 2 punti principali, si è registrata anche un’altra casistica: l’errore umano. Ad esempio, delle mancanze di DAE dalle teche contrassegnate inizialmente come furti, in realtà erano frutto di un prelievo dei DAE da parte delle persone incaricate per procedere con la loro manutenzione (cambio batteria e/o elettrodi), verifiche di funzionamento o sostituzione. Chiaramente con processi non ottimali, poiché tutto si dovrebbe svolgere sul luogo dove il DAE è installato.

Come è possibile tutelarsi e ridurre al minimo il rischio di furti di defibrillatori?

  1. Acquistare defibrillatori connessi nativamente (WiFi e/o 3G) che possono essere più facilmente identificati
    Oggi esistono anche soluzioni esterne, per connettere i DAE non predisposti alla rete tramite apparati esterni. Tuttavia, questi sono facilmente rimovibili e non hanno nessun valore per la
    tracciabilità in caso di furto
  2. Utilizzare una TECA allarmata
    Esistono molti tipi di teche, ovvero i contenitori dei defibrillatori, in genere chiuse sui 6 lati, ma con il lato frontale trasparente, per riconoscere il DAE e verificarne la presenza.
    Le teche possono essere semplici contenitori con una chiave di apertura e vetro/plastica frontale predisposta per la rottura in caso di emergenza, teche riscaldate per installazioni in ambienti con temperature o escursioni che vanno al di fuori del range di utilizzo del defibrillatore, teche allarmate, che suonano quando la teca viene aperta.
    Utilizzare una teca allarmata nei luoghi pubblici, consente di attirare maggiormente l’attenzione sulla situazione.
  3. Installare il DAE in una zona videosorvegliata
    Possibilmente, sarebbe preferibile installare il DAE in una zona video sorvegliata, vicino ad esempio a banche, caserme, scuole, pubblici uffici.
    La presenza di telecamere è un deterrente importante.
  4. Campagne di sensibilizzazione
    Spesso in occasione delle installazioni dei defibrillatori, assistiamo a presentazioni pubbliche, alle quali seguono articoli sui media locali o nazionali che richiamano tali notizie di cronaca. Possiamo sfruttare meglio queste occasioni per trasmettere dei messaggi specifici rivolti ai presenti e ai lettori:
    • Impegno sociale e etico: il defibrillatore salva le vite, con alta probabilità di successo in caso di arresto cardiaco: fino al 70%. Rubare un defibrillatore, anche per una bravata, può apparire come il furto di un qualsiasi altro apparecchio elettronico (un telefonino o una radio), in realtà viene sottratto un strumento salvavita che può fare la differenza tra la vita e la morte.
      In Italia ogni anno 1 persona su 1000 muore per arresto cardiaco, circa 8 ogni ora.
      Non è così remota la possibilità “che quel defibrillatore” possa salvare qualcuno.
    • Rintracciabilità: oggigiorno tutti gli apparecchi medicali e elettronici in generale, hanno numeri di serie.
      Una delle prime cose che viene effettuata dopo un furto è la denuncia alle autorità segnalando anche il n° di serie del DAE.
      Coloro che venissero trovati in possesso di DAE rubati, potrebbero essere individuati anche a distanza di anni.
      Pensiamo ai danni di immagini per le aziende e professionisti.
    • Bene comune: vigilare sui DAE pubblici e segnalare tempestivamente alle autorità furti
      I defibrillatori pubblici sono da considerare come prima cosa uno strumento salvavita a disposizione della comunità locale (via, piazza, quartiere). Sono questi cittadini che dovrebbero in prima persona vigilare su questi beni pubblici, farsi promotori dell’importanza della presenza dei DAE, e segnalare alle autorità tempestivamente eventuali situazioni sospette o furti.
    • Oggi è possibile avere un defibrillatore di alta qualità anche con soluzioni di noleggio, con circa €20 al mese. Che senso ha acquistare un defibrillatore rubato?

Acquistate defibrillatori solo dai soggetti autorizzati a venderli, online o nei negozi, con ricevuta di acquisto o fattura.

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