Il fatto si è verificato la sera di venerdì 25 ottobre in una discoteca di Piacenza, quando Giovanni Rota, 67 anni, colto da arresto cardiaco improvviso mentre stava ballando, si accascia a terra privo di sensi.
All’interno della discoteca erano presenti 2 infermiere, che hanno da subito compreso la gravidata della situazione, intervenendo.
Dopo avere verificato che si trattava di un arresto cardiaco, hanno avviato il massaggio cardiaco e le manovre di rianimazione cardio-polmonare (RCP).
In quel frangente alcuni presenti avevano portato sul posto il defibrillatore semiautomatico presente nella discoteca, così lo hanno subito applicato avviando le manovre BLSD, che da li a poco ha visto l’erogazione della scarica che ha salvato la vita.
Poco dopo sono arrivati i soccorritori del 118 e una volante della polizia.
Giovanni adesso sta bene, nei giorni scorsi ha avuto modo di incontrare e ringraziare le sue soccorritrici, ponendo l’attenzione sul grande lavoro fatto da “Progetto Vita” nella città di Piacenza, che ha consentito che il defibrillatore fosse presente nel locale, dove non vige l’obbligo.
Il Progetto Vita nasce nel 1998. L’associazione ha come scopo quello di diffondere e migliorare la conoscenza, tra il personale sanitario e la popolazione generale, delle malattie cardiovascolari, dei fattori di rischio e delle possibilità terapeutiche, allo scopo di ridurne l’incidenza e la mortalità. Questi alcuni numeri ad oggi:
Sul sito dell’associazione si possono leggere ulteriori messaggi che rafforzano ulteriormente l’impatto del loro impegno e contributo alla cardioprotezione sul territorio:
In Italia potremmo salvare circa 48.000 persone ogni anno delle 60.000 colpite da arresto cardiaco, con l’impiego tempestivo del defibrillatore.
L’incidenza di morte da arresto cardiaco è decisamente superiore a quella per incidenti stradali (circa 3.300 nel 2018) o per incendi (circa 100), che però registrano una attenzione, obblighi e sanzioni (l’obbligo senza sanzione non è obbligo) ben più definite.
Complimenti quindi alle tante associazione e persone che da anni lavorano per facilitare il raggiungimento di questo importante traguardo sociale, una cardioprotezione capillare, che sia in grado di salvare numerose vite ogni anno.
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