Capri ha investito sulla cardio-protezione dei propri turisti e dei propri cittadini installando un DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) nell’atrio dell’ingresso del municipio. Gianni De Martino, sindaco della città, ha precisato: “È nostra intenzione organizzare alcuni incontri formativi e informativi per spiegare l’utilizzo e il funzionamento del defibrillatore semi-automatico. I corsi saranno rivolti agli operatori turistici, ai vigili urbani e a chiunque vorrà parteciparvi. Presto ne verranno installati altri nei luoghi di maggiore affluenza e verrà organizzato un incontro pubblico circa l’importanza di rendere Capri un comune cardio-protetto.”
E il primo intervento con il defibrillatore è avvenuto l’altra mattina in via Fuorlovado per soccorrere una persona riversa in terra. Gli agenti della polizia municipale e il dottore della guardia medica, Diego Scognamiglio, sono arrivati sul posto con il defibrillatore semi-automatico prestando soccorso al paziente colpito da malore. I soccorritori del 118 hanno completato l’intervento, ma per l’anziano signore non c’è stato nulla da fare. L’uomo di 74 anni, ricoverato nel vicino ospedale, è morto qualche ora dopo a causa dell’estrema gravità del caso.
Così, dopo Monte Compatri, il Comune di Sestiere, il Comune di Creazzo (il Comune più cardio-protetto della provincia di Vicenza), dopo Riccione e molte altre città, anche Capri sta sviluppando un progetto per la diffusione dei defibrillatori semi-automatici da utilizzare per soccorrere all’istante una persona colpita da arresto cardiaco.
Infatti, in presenza di un arresto cardio-circolatorio (ACC), per ogni minuto che passa le possibilità di salvare la vittima diminuiscono del 10%. Pertanto, dopo 5 minuti dall’attacco cardiaco, le possibilità di salvezza scendono al 50% e le probabilità di permanenza di danni celebrali dovuti al mancato afflusso di ossigeno al cervello sono già elevate. Solamente un intervento immediato e l´utilizzo di un defibrillatore possono offrire alla vittima delle possibilità di salvezza. Questi dispositivi, infatti, sono l’unico trattamento efficace in caso di fibrillazione ventricolare (principale causa di ACC): la defibrillazione viene applicata al torace in modo tale che la corrente elettrica passi attraverso il cuore arrestando l’aritmia e permettendo al muscolo cardiaco di ritrovare il suo ritmo.
L’augurio e che sempre più Comuni aderiscano a queste iniziative per arrivare, un domani, a cardio-proteggere tutta la nostra penisola.
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