Tre medici e due infermieri che si trovavano nella stessa sala hanno soccorso tempestivamente lo spettatore in arresto cardiaco.
È successo a Calamonaci, provincia di Agrigento. Al teatro “Aldo Nicolaj”, durante una rappresentazione teatrale, uno spettatore è stato colto da un arresto cardiaco. L’uomo è stato fortunato perché nella stessa sala in cui si trovava erano presenti tre medici, fra cui un cardiologo, e due infermieri professionali.
I cinque sanitari, in attesta dell’arrivo del 118 e in assenza del defibrillatore, hanno iniziato a praticare sull’uomo le opportune manovre di Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP). Una volta arrivati i soccorsi, il sessantenne è stato rianimato e subito trasportato all’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera da dove, nelle ore successive, è stato trasferito in una struttura sanitaria regionale.
Sono stati minuti di grande spavento al teatro “Aldo Nicolaj”. Anche la rappresentazione teatrale, giunta ormai al termine, è stata interrotta. Persino gli attori sono scesi in platea per sincerarsi delle condizioni di salute del loro assiduo spettatore.
A soccorrere l’uomo sono stati: il cardiologo Pietro Gambino, il chirurgo Giovanni Falcone, la dottoressa Filippa Garuana, gli infermieri professionali Pino Spinelli ed Enza Rizzo. In sala era presente anche il maresciallo dei carabinieri, comandante della stazione dell’Arma di Calamonaci, Fabio Santopietro, che ha coordinato l’arrivo dell’ambulanza del 118.
L’accaduto non può che far riflettere, ancora una volta, sull’importanza della diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni nei luoghi pubblici, compresi, dunque, i teatri.
L’arresto cardiaco, infatti, può colpire chiunque e in qualunque momento, come è stato dimostrato anche da questo evento. Non necessariamente, per l’appunto, l’arresto cardiaco colpisce mentre si pratica un’attività sportiva. Ma può colpire anche mentre si è seduti: nella platea di un teatro come sul divano guardando la televisione; e persino sui banchi di scuola.
Come abbiamo ripetuto più volte, per evitare gravi danni cerebrali o, addirittura, la morte, l’arresto cardiaco deve essere tratto entro i primi 5 minuti dalla manifestazione del malore. Per ogni minuto che passa, difatti, le possibilità di sopravvivere diminuiscono del 10% circa. Va da sé, quindi, che dopo soli 10 minuti le speranze di rimanere in vita siano praticamente nulle.
Cosa aspettiamo, quindi, a cardioproteggere i nostri paesi e le nostre città? I defibrillatori DAE hanno un costo relativamente basso e potrebbero salvare migliaia di vite all’anno.
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