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Il Posizionamento delle piastre nel Defibrillatore: Una Guida Dettagliata

Il defibrillatore è uno strumento medico utilizzato per fornire una scarica elettrica al cuore nel tentativo di ripristinare un ritmo cardiaco normale o efficace in caso di arresto cardiaco o altre emergenze cardiache. La posizione corretta delle piastre, spesso chiamate elettrodi, placche o paddles, è un fattore critico per garantire l’efficacia della defibrillazione.

Le tempistiche veramente utili per salvare un soggetto da arresto cardiaco sono di 3-5 minuti, salvo RCP particolarmente efficace in grado di prolungare l’ossigenazione di organi e tessuti (possibili solo da personale preparato e addestrato), prolungando il tempo utile di salvataggio.

Questo articolo illustrerà dettagliatamente il posizionamento corretto delle piastre nei DAE in diverse situazioni cliniche.

Precauzioni e azioni prima dell’applicazione delle piastre del defibrillatore

Contatto: Assicurarsi sempre che gli elettrodi siano ben aderenti alla pelle per garantire una conduzione efficace.
Evitare Aree Lesionate: Evitare di posizionare gli elettrodi su aree di pelle bruciata, lesionata o tatuata.
Interferenze: Rimuovere eventuali elementi che potrebbero interferire con la conduzione, come gioielli, reggiseni con componenti metallici, ecc.
Indumenti: Le linee guida prevedono che il torace del paziente debba essere completamente scoperto. In questo modo è possibile verificare che non vi siano collane, e nel caso di donne, il reggiseno non abbia strutture metalliche all’interno (situazione difficilmente comprensibile). E’ quindi importante non esitare e scoprire il torace a uomini e donne nello stesso modo.
Cablaggio: Assicurarsi che i cavi degli elettrodi siano distesi e non annodati, per prevenire resistenza o interferenza durante la defibrillazione. Durante la fase di analisi e erogazione della scarica, è importante che il soccorritore si accerti che ne lui ne gli astanti tocchino il paziente, i cavi e il DAE.

Tipi di Piastre

Prima di vedere il posizionamento, è importante conoscere i tipi di piastre utilizzate. Generalmente, si possono classificare in due categorie:

  1. Piastre Adesive: Piastre monouso che si attaccano direttamente alla pelle del paziente. Si tratta degli elettrodi che troverete in qualsiasi defibrillatore per uso laico, ovvero non sanitario.
  2. Piastre a Paddle: Piastre di metallo riutilizzabili che richiedono l’applicazione di un gel conduttivo e devono essere tenute a contatto con la pelle durante la scarica. Questo tipo di elettrodi viene impiegato generalmente in monitor-defibrillatori, utilizzati dal personale sanitario e da volontari dell’emergenza.

Posizionamento: come applicare le piastre del defibrillatore

  1. Posizione Anterolaterale
    Nella maggior parte dei casi, la posizione anterolaterale è la più utilizzata:
    • Elettrodo Anteriore: Situato sulla parte inferiore del torace, approssimativamente al quinto spazio intercostale, a destra dello sterno. Posizione Emiclaveare Destra
    • Elettrodo Laterale: Situato lateralmente, a sinistra del torace, sotto l’ascella. Posizione Sotto Ascellare Sinistra<
  2. Posizione Anteroposteriore
    Meno comune ma ancora efficace, questa posizione è utilizzata quando l’accesso al torace è limitato:
    • Elettrodo Anteriore: Come nella posizione anterolaterale.
    • Elettrodo Posteriore: Posizionato sul dorso, dietro il cuore e tra le scapole.

Pediatria
Nel caso di bambini e neonati, la posizione delle piastre può variare. Spesso si utilizza una posizione anteroposteriore per ottimizzare la scarica attraverso il cuore.
Per adulti e bambini con un peso di 25 kg o più, si raccomanda l’utilizzo di piastre specifici per adulti. Nel caso di bambini che pesano meno di 25 kg o hanno meno di 8 anni, si dovrebbero utilizzare piastre pediatriche.
Quando si effettua la defibrillazione su un bambino con un peso inferiore a 25 kg, è preferibile optare per un posizionamento delle piastre in configurazione antero-posteriore per minimizzare il rischio di cortocircuito tra le piastre. È importante notare che le procedure di soccorso per i bambini in stato di arresto cardiaco sono diverse da quelle per gli adulti in diversi modi.
Alcune versioni di defibrillatori includono un meccanismo di attivazione pediatrica che, una volta ingaggiato, abbassa automaticamente il livello di energia della defibrillazione per adeguarlo alle esigenze fisiologiche di un bambino.


Pazienti Obesi o con Seni Grandi:

In queste situazioni, la posizione degli elettrodi potrebbe dover essere adattata per assicurare un contatto adeguato con la pelle e minimizzare la resistenza elettrica.
Mentre per i pazienti obesi è necessaria una preparazione tecnica maggiore, quindi a maggior carico di volontari dell’emergenza e soprattutto sanitari, nel caso si presenti una donna con un grande seno, è importante non posizionare l’elettrodo sopra il seno.

Alcune delle principali differenze tra i DAE e le caratteristiche delle piastre sono:

  • Potenza erogata: alcuni modelli di DAE in commercio sono dotate di un selettore manuale adulto/pediatrico, sarà quindi il soccorritore a dover posizionare il selettore in funzione del paziente, altri modelli effettuano una analisi dell’impedenza tra i due elettrodi, ed erogano in automatico una scarica utile proporzionale (identificando quindi il tipo di paziente). Altri DAE erogano una scarica specifica per adulti o bambini, senza misurare l’impedenza e quindi senza modificare il tipo di scarica in funzione del soggetto.
  • Piastre (o placche o elettrodi o paddle): alcuni modelli di DAE in commercio utilizzano lo stesso elettrodo sia per gli adulti sia per i bambini, altri modelli impiegano elettrodi specifici, quindi nell’applicazione è necessario accertarsi di utilizzare il giusto elettrodo.
  • Tecnologia DAE e gestione batteria e piastre: abbiamo visto che alcuni DAE hanno lo switch adulto/pediatrico, altri elettrodi differenti in funzione del soggetto, altri ancora hanno batteria/elettrodi in un unico blocco, quindi per cambiare soggetto, è necessario utilizzare il pack dedicato.
  • Scadenze consumabili: questo aspetto sicuramente non è a carico del soccorritore laico, tuttavia è utile sapere che sia la batteria sia gli elettrodi hanno scadenze che variano da 1 a 5 anni (e spesso non combaciano, es. la batteria scade ogni 2 anni e gli elettrodi scadono ogni 3 anni). Se durante l’impiego il DAE non fosse utilizzabile per problemi di batteria o di elettrodi è necessario verificare la disponibilità di un altro DAE nelle vicinanze.

 

Il posizionamento corretto delle piastre è fondamentale per l’efficacia della defibrillazione. Ogni scenario clinico potrebbe avere requisiti specifici, ma le linee guida generali di posizionamento offrono un punto di partenza solido. Consulta sempre le linee guida del produttore e le raccomandazioni mediche locali per la pratica più aggiornata.

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