Nel mondo, tra marzo 2021 e marzo 2022 almeno 769 atleti hanno subito un arresto cardiaco o altro malore che ha portato alla morte sul campo da gioco.
Tra gli atleti della FIFA dell’Unione Europea, la morte cardiaca improvvisa è aumentata del 420% nel 2021.
La media dei decessi annui sui campi da gioco negli anni precedenti era di 5 calciatori.
Tra i mesi di gennaio e metà novembre 2021, sono 21 i calciatori deceduti per morte improvvisa.
Le morti improvvise tra i giovani atleti (ma non solo) sono aumentate significativamente negli ultimi mesi. Il problema è diventato grave a tal punto da costringere le autorità a dover giustificare in qualche modo queste scomparse premature.
La Fondazione SADS con sede negli Stati Uniti dichiara che sono 4.000 le morti annuali per SADS di bambini, adolescenti o giovani adulti in tutto il mondo.
I media di tutto il mondo hanno iniziato nelle ultime settimane ad interessarsi ai casi di SADS, Sudden Adult Death Syndrome (Sindrome della Morte Improvvisa degli Adulti), argomento che sarà certamente seguito nei mesi a venire.
I fattori scatenanti la SADS includono miocarditi non diagnosticate, condizioni infiammatorie e altre patologie improvvise che causano irregolarità nel sistema elettrico del cuore, innescando così l’arresto cardiaco.
Un fenomeno in aumento quindi, oggetto di studi da parte di vari istituti ed enti a livello globale.
Cosa possiamo fare di concreto oggi per tutelare gli atleti?
Alzare il livello di consapevolezza.
Avere un defibrillatore non è sinonimo di cardioprotezione ottimale.
Vediamo i punti che impattano sulle capacità di salvare delle vite sui campi da gioco in caso di arresto cardiaco improvviso:
Fino a quando gli studi relativi alle SADS non daranno indicazioni su come prevenire e contrastare tale fenomeno dal punto di vista clinico, possiamo migliorare la cardioprotezione dei nostri ambienti, in ambito sportivo e non.
Fonti e canali di approfondimento (ENG):
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