L’episodio si è verificato Lunedì 22 marzo a Piacenza.
Un uomo di 74 anni si era da poco seduto a tavola per la cena con i familiari, quando ha accusato un malore, fino a perdere conoscenza e cadere a terra.
I familiari hanno allertato immediatamente il 118, che ha inviato subito un mezzo in “codice blu” (arresto cardio-circolatorio).
I soccorritori ANPAS della Croce Bianca e l’auto medica del 118 sono giunti sul posto in pochi minuti, una volta constatato l’arresto cardiaco, hanno avviato prontamente le manovre di rianimazione cardio-polmonare e impiegato il DAE. Sono state necessarie più scariche, ma il cuore ha ripreso a battere. Poco dopo l’uomo ha riaperto gli occhi.
Teniamo particolarmente alla condivisione di questo articolo per alcuni motivi.
Come indichiamo spesso nei nostri articoli, in caso di arresto cardiaco si hanno a disposizione pochi minuti per intervenire: 10 minuti.
Ogni minuto che passa le chance di salvataggio calano del 10%.
Ma solamente intervenendo entro i primi 5 minuti dall’evento, è possibile scongiurare danni celebrali dati dall’ipossia per mancanza di circolo (il cuore non porta più ossigeno a organi e tessuti).
Le capacità di salvataggio aumentano sensibilmente con la pratica immediata di manovre di rianimazione cardio-polmonare.
Sono stati registrati interventi di primo soccorso in condizioni particolari, che hanno visto il protrarsi di tali manovre, che comprendo il massaggio cardiaco e la ventilazione polmonare, anche per alcune ore.
Tuttavia per essere efficaci in condizioni così critiche, ovvero quando il DAE giunge solo in tempi molto lunghi, è necessario essere preparati. Non è sufficiente essere stati formati, ma è importante mantenere una condizione re-training periodica, al fine di comprimere alla corretta profondità del soggetto, con la giusta frequenza, facendo fronte a un crescente ed importante sforzo fisico.
Per questi motivi spesso i mezzi di soccorso 118 o delle associazioni di volontariato di emergenza/urgenza sul territorio, non riescono a giungere nel tempo utile, nonostante l’impegno e la preparazione, con una spinta forse ancora maggiore quando sanno di uscire per un “codice blu”, dove i secondi sono preziosi.
Quando ciò avviene, quando i soccorritori riescono a salvare una vita in emergenza a una persona colpita da arresto cardiaco, è un evento da valorizzare.
Grazie ai sanitari del 118 e ai volontari di emergenza per quello che fanno quotidianamente, e lavoriamo tutti per rendere i DAE sempre più presenti e accessibili sul territorio, oltre ad avere cittadini sempre più preparati nella gestione delle manovre di primo soccorso.
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