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Defibrillatore

Cos'è, come funziona, aritmie trattabili, tipologie di defibrillatori esistenti, caratteristiche e prezzi

Cos’è un defibrillatore

Un defibrillatore è un dispositivo medico progettato per ripristinare il normale battito cardiaco in caso di aritmie cardiache come la fibrillazione ventricolare (FV) o la tachicardia ventricolare (TV). Queste condizioni possono portare a un battito cardiaco irregolare e inefficace, che può essere potenzialmente letale se non trattato rapidamente e adeguatamente.

Il defibrillatore funziona erogando una scarica di energia elettrica al cuore attraverso elettrodi posizionati sulla superficie del torace. Questa scarica elettrica è progettata per interrompere l’aritmia cardiaca e consentire al cuore di riprendere un ritmo normale ed efficace. I defibrillatori possono essere utilizzati in situazioni di emergenza, come l’arresto cardiaco improvviso, sia da operatori sanitari addestrati che da persone non professioniste grazie ai defibrillatori automatici (o semiautomatici) esterni che forniscono istruzioni vocali per l’uso durante l’emergenza.

L’uso tempestivo di un defibrillatore può aumentare significativamente le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco improvviso. Tuttavia, è importante notare che il defibrillatore è parte di un protocollo di emergenza più ampio che include anche la rianimazione cardiopolmonare (RCP) e la chiamata ai servizi di emergenza.

Aritmie trattabili con un defibrillatore

Il defibrillatore è stato progettato per trattare principalmente due tipologie di aritmie gravi: la fibrillazione ventricolare (FV) e la tachicardia ventricolare (TV). Entrambe queste condizioni possono portare a un ritmo cardiaco pericolosamente veloce e inefficace.

Nel caso della fibrillazione ventricolare, l’aritmia che più frequentemente causa l’arresto cardiaco, i ventricoli del cuore presentano contrazioni disordinate e non coordinate, riducendo drasticamente la capacità del cuore di pompare sangue agli organi del nostro corpo in maniera efficace. Questa condizione può fare insorgere molto rapidamente un arresto cardiaco.

Nella tachicardia ventricolare, invece, i ventricoli del cuore battono a un ritmo eccessivamente veloce. Se non trattata correttamente e precocemente, la tachicardia ventricolare può evolvere in fibrillazione ventricolare e/o portare all’arresto cardiaco.

Il defibrillatore è in grado di somministrare una scarica elettrica controllata al paziente per interrompere queste due aritmie, permettendo al cuore di riprendere un battito cardiaco normale ed efficace. È importante notare come questo dispositivo non sia in grado di trattare altre forme di aritmie (come la fibrillazione atriale) per le quali possono essere utilizzati altri trattamenti o dispositivi medici.

Com’è fatto un defibrillatore

Un defibrillatore è composto da diversi elementi che lavorano in sinergia per rilevare e correggere aritmie cardiache gravi quali la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare. Tali componenti sono:

  • gli elettrodi;
  • l’unità di controllo;
  • la batteria;
  • il circuito di controllo e di regolazione dell’energia;
  • il display;
  • il tasto di erogazione della scarica.

Vediamo nel dettaglio la loro funzione.

  • Gli elettrodi sono quegli elementi che vengono applicati sulla pelle del paziente e che permettono alla corrente elettrica generata dal defibrillatore di raggiungere il cuore.
  • L’unità di controllo del defibrillatore è quel componente del dispositivo che contiene l’elettronica necessaria per monitorare l’attività cardiaca del paziente e determinare se è necessaria o meno una scarica elettrica. In molti defibrillatori moderni questa unità può anche fornire istruzioni vocali o visive per guidare chi sta utilizzando il defibrillatore attraverso il processo di erogazione della scarica.
  • La batteria fornisce l’alimentazione necessaria per far funzionare il defibrillatore. Le batterie devono essere mantenute cariche per garantire che il dispositivo sia sempre pronto per essere utilizzato in caso di emergenza.
  • Il circuito di controllo e di regolazione dell’energia è quella parte del dispositivo che regola la quantità di energia elettrica che verrà erogata attraverso gli elettrodi al cuore del paziente. Questo circuito è progettato per adattarsi alle condizioni specifiche del paziente a cui è collegato l’apparecchio.
  • Il display mostra informazioni importanti ai soccorritori che utilizzano il dispositivo, come l’attività cardiaca del paziente, la durata della carica e le istruzioni per l’utente. In alcuni modelli può essere accompagnato da indicatori luminosi e/o messaggi vocali.
  • Il tasto di erogazione della scarica è il pulsante che viene premuto dall’operatore che sta utilizzando il defibrillatore quando è giunto il momento di erogare la scarica elettrica al cuore del paziente.

Persone salvate dal defibrillatore

L’utilizzo tempestivo del defibrillatore può salvare la vita in caso di arresto cardiaco improvviso. Le statistiche variano, ma si stima che l’utilizzo precoce del defibrillatore (entro i primi 3 minuti dall’insorgere dell’evento) possa aumentare significativamente (anche fino all’85%) le probabilità di sopravvivenza di una persona colpita da arresto cardiaco.

Le probabilità di successo dipendono da diversi fattori, tra cui:

  1. il tempo di intervento, ossia la rapidità con cui viene somministrata la defibrillazione. Difatti, per ogni minuto che passa si riducono del 10% circa le probabilità di sopravvivenza del paziente in arresto cardio-circolatorio.
  2. la rianimazione cardio-polmonare (RCP): l’utilizzo combinato del defibrillatore e delle manovre RCP aumenta ulteriormente le possibilità di sopravvivenza. La RCP, infatti, mantiene gli organi ossigenati, cervello compreso, fino a quando non viene ripristinato un battito cardiaco normale ed efficace mediante la defibrillazione.
  3. il posizionamento dei defibrillatori in luoghi accessibili: la presenza di defibrillatori in luoghi pubblici accessibili aumenta la probabilità che essi vengano utilizzati rapidamente in caso di emergenza.

Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, in Italia circa una persona su 1.000 viene colpita, ogni anno, da morte cardiaca improvvisa. I dati Istat, inoltre, riportano che nel nostro Paese l’arresto cardiaco uccide circa 60.000 persone ogni 365 giorni. Inoltre, su cento persone colpite da un attacco di cuore a causa di una fibrillazione ventricolare, un terzo di essi muore prima di raggiungere l’ospedale. In Italia, infatti, il tempo medio di intervento dei soccorsi si aggira intorno a 12-15 minuti, un tempo eccessivamente lungo in caso di arresto cardiaco.

Mediante la defibrillazione precoce, e quindi mediante una diffusione capillare dei defibrillatori DAE su tutto il territorio nazionale, sarebbe possibile triplicare il numero dei sopravvissuti, salvando ogni anno migliaia di vite.

Fonte dati: Camera dei Deputati

Tipologie di defibrillatori

Esistono diverse tipologie di defibrillatori progettati per vari contesti e utilizzi che elenchiamo di seguito.

  1. Defibrillatori Automatici Esterni (DAE o AED): questa tipologia di defibrillatori è stata progettata per essere utilizzata in situazioni di emergenza anche da personale non addestrato. Difatti, i defibrillatori automatici esterni sono in grado di fornire istruzioni visive e vocali al suo utilizzatore e possono rilevare automaticamente l’aritmia che ha causato l’arresto cardiaco, somministrando una scarica elettrica al cuore del paziente qualora fosse necessario. Il tutto in maniera completamente automatica. Il soccorritore deve solamente accendere il dispositivo e collegarlo al torace del paziente mediante gli elettrodi.
  2. Defibrillatori Semiautomatici Esterni (DSA): questa tipologia di defibrillatori si differenzia dalla precedente soltanto perché richiede un intervento manuale dell’operatore per attivare la scarica elettrica al cuore del paziente. Tuttavia, se l’aritmia cardiaca non fosse defibrillabile, anche pigiando accidentalmente il pulsante di erogazione dello shock, il paziente non verrebbe comunque defibrillato.
  3. Defibrillatori Impiantabili (ICD): questi dispositivi vengono chirurgicamente impiantati all’interno del corpo del paziente, solitamente nel torace, e sono stati progettati per monitorare costantemente il ritmo cardiaco del paziente stesso. In caso di rilevamento di aritmie gravi, come la fibrillazione ventricolare, l’ICD è in grado di erogare una scarica elettrica al cuore del suo portatore per ripristinare un battito cardiaco regolare ed efficace.
  4. Defibrillatori manuali: questa tipologia di defibrillatori può essere utilizzata solamente da professionisti sanitari come medici o paramedici. Consentono all’operatore di controllare manualmente il ritmo cardiaco del paziente e di decidere se e quando erogare uno shock elettrico al cuore dello stesso.

In conclusione, l’obiettivo comune di tutti i defibrillatori è quello di rilevare e trattare aritmie cardiache potenzialmente letali per ripristinare un ritmo cardiaco normale ed efficace.

Precisazione sull’utilizzo del termine “DAE”

Spesso e volentieri il termine “DAE” (Defibrillatore Automatico Esterno) viene utilizzato in modo più ampio per indicare sia i defibrillatori automatici che quelli semiautomatici esterni. Con il termine “Defibrillatore Semiautomatico Esterno”, invece, ci si riferisce esclusivamente a dispositivi in cui l’operatore deve intervenire manualmente per erogare la scarica elettrica.

In pratica, quando si fa riferimento a defibrillatori DAE in contesti di pronto soccorso o di utilizzo pubblico, spesso ci si riferisce impropriamente ai defibrillatori semiautomatici esterni. Tuttavia, è importante essere consapevoli della distinzione tra le due tipologie di dispositivi e comprendere le modalità di funzionamento specifiche del dispositivo che si sta utilizzando.

1) Defibrillatori Semiautomatici Esterni (DSA)

I Defibrillatori Automatici Esterni (DAE o AED) sono dispositivi medici progettati per fornire un intervento rapido in caso di arresto cardiaco improvviso. Questa tipologia di defibrillatori può essere adoperata da persone non addestrate in campo medico, consentendo a chiunque di rispondere prontamente ed efficacemente in caso di emergenza cardiaca.

Caratteristiche e funzionamento dei defibrillatori DAE

Di seguito elenchiamo le caratteristiche e il funzionamento dei defibrillatori DAE.

  • Automaticità e facilità d’uso: i defibrillatori DAE nascono per essere completamente automatici ed estremamente intuitivi. Al momento della loro accensione, infatti, questi dispositivi forniscono istruzioni visive e vocali molto chiare, in grado di guidare anche l’utente inesperto, passo dopo passo, durante tutto il processo di soccorso. Fra le istruzioni fornite dai defibrillatori DAE sono comprese anche immagini o simboli che indicano al soccorritore come posizionare gli elettrodi sul torace del paziente.
  • Rilevamento dell’aritmia: i defibrillatori DAE sono dotati di specifici sensori in grado di monitorare costantemente l’attività elettrica del cuore del paziente. In presenza di aritmie gravi, come la fibrillazione ventricolare o la tachicardia ventricolare, il dispositivo rileva automaticamente la condizione di emergenza e determina se è necessaria o meno l’erogazione di una scarica elettrica al cuore del paziente.
  • Erogazione automatica della scarica: se il defibrillatore rileva un’aritmia cardiaca che deve essere defibrillata è in grado di erogare automaticamente una scarica elettrica al cuore del paziente per cercare di ripristinare un battito cardiaco normale. L’erogazione della scarica elettrica è preceduta da avvertimenti semplici e chiari che hanno lo scopo di assicurarsi che l’area intorno al paziente si trovi in una condizione di assoluta sicurezza.
  • Elettrodi integrati: i defibrillatori DAE sono forniti con elettrodi autoadesivi che devono essere posizionati sul torace del paziente. Molto spesso sono dotati di indicazioni visive o immagini che aiutano il suo utilizzatore a posizionarli correttamente.
  • Portatilità: i defibrillatori DAE vengono progettati per essere il più leggeri e compatti possibile affinché risultino facilmente trasportabili in caso di emergenza.
  • Batterie a lunga durata: le batterie dei DAE durano generalmente alcuni anni e devono essere mantenute cariche per garantire che il dispositivo sia sempre pronto all’uso.
  • Monitoraggio continuo: anche dopo l’erogazione della scarica elettrica, molti defibrillatori DAE continuano a monitorare l’attività cardiaca del paziente, fornendo feedback all’utente o suggerendo eventuali azioni supplementari.
  • Registrazione degli eventi: alcuni defibrillatori automatici esterni sono in grado di registrare automaticamente tutti i dati dell’intervento di soccorso (inclusi il momento e la durata dell’intervento stesso) che possono essere utili per la revisione e l’analisi post-evento.

Chi può usare i defibrillatori DAE

I Defibrillatori Automatici Esterni (DAE o AED) sono progettati per essere utilizzati da persone non addestrate in campo medico, rendendo accessibile il loro utilizzo a una vasta gamma di individui. La facilità d’uso e l’automazione dei DAE sono finalizzate a consentire a chiunque, anche senza formazione medica specifica, di rispondere prontamente a un arresto cardiaco improvviso. Le persone che possono utilizzare un DAE includono:

  • Pubblico generale: chiunque si trovi nelle vicinanze di un DAE può utilizzarlo in caso di emergenza. Gli AED sono spesso posizionati in luoghi pubblici accessibili, come aeroporti, stazioni ferroviarie, centri commerciali, strutture sportive e altri luoghi frequentati.
  • Personale di sicurezza e pronto soccorso: personale di sicurezza, addetti alle emergenze o personale di pronto soccorso che potrebbe essere presente nei luoghi pubblici o durante gli eventi.
  • Operatori di emergenza e servizi medici: professionisti medici, paramedici e operatori di emergenza sono addestrati all’uso dei DAE e spesso li utilizzano come parte delle loro procedure standard di rianimazione cardio-polmonare (RCP).
  • Personale di bordo e trasporto: i DAE sono spesso presenti su aeromobili, navi da crociera, treni e altri mezzi di trasporto. Il personale di bordo può essere addestrato all’uso dei DAE per rispondere a situazioni di emergenza durante il viaggio.
  • Personale nelle aree mediche: gli operatori delle strutture mediche, come ambulatori, cliniche e ospedali, possono essere addestrati all’utilizzo dei DAE per rispondere rapidamente a situazioni di emergenza.
  • Volontari e primi soccorritori: volontari e persone addestrate mediante corsi di primo soccorso possono essere abilitate all’utilizzo dei DAE come parte della loro preparazione per rispondere a situazioni di emergenza.

Chi non può utilizzare il DAE e quando è meglio non usarlo

In generale, i Defibrillatori Automatici Esterni sono stati progettati per essere utilizzati dalla maggior parte delle persone, anche per coloro che non hanno una formazione medica specifica.

La Legge 116 del 04/08/2021, infatti, ha allargato l’utilizzo dei defibrillatori DAE a “chiunque agisca in stato di necessità”, anche se non formato. Questo perché i modelli DAE automatici (o semiautomatici) sono particolarmente intuitivi da utilizzare. In questo senso, vengono depenalizzate le conseguenze connesse all’utilizzo di un defibrillatore.

Chi agisce in stato di necessità, quindi, non può diventare perseguibile per legge (articolo 54 del Codice Penale): “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.”

Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui l’utilizzo dei DAE potrebbe non essere raccomandato o potrebbe richiedere attenzioni particolari:

  • Pazienti con meno di 8 anni d’età: i defibrillatori DAE sono generalmente progettati per adulti e bambini di almeno 8 anni d’età o che pesano più di 25 kg. Per i bambini più piccoli è preferibile utilizzare un defibrillatore specifico con batteria pediatrica che si adatti alle loro dimensioni.
  • Gestanti: è consigliabile evitare di posizionare gli elettrodi del defibrillatore direttamente sul ventre di una donna incinta. Tuttavia, se è necessario utilizzare il DAE su una donna incinta in arresto cardiaco, è importante seguire le istruzioni del dispositivo e posizionare gli elettrodi nella maniera indicata.
  • Pazienti bagnati o in ambienti umidi: è fortemente sconsigliato l’utilizzo dei DAE su pazienti che si trovano in ambienti bagnati o molto umidi. Prima di applicare gli elettrodi sul torace del paziente, è necessario assicurarsi che il torace dello stesso sia perfettamente asciutto.
  • Pazienti con elettrodi preesistenti o dispositivi medici impiantati: è necessario prestare molta attenzione nell’applicare gli elettrodi su pazienti che hanno elettrodi o dispositivi medici impiantati sul torace.
  • Pazienti in contatto con sostanze infiammabili: occorre evitare di utilizzare i DAE in presenza di sostanze infiammabili, come il benzene o il gas.
  • Pazienti con pelle lesa o ferite aperte: è necessario evitare di applicare gli elettrodi su pelli lesionate o ferite aperte.
  • Pazienti in condizioni terminali o irreversibili: utilizzare il DAE su pazienti in condizioni terminali o con malattie irreversibili potrebbe essere controproducente.

Tuttavia, è importante sottolineare che, in situazioni di emergenza, l’utilizzo dei DAE è prioritario rispetto a molte delle considerazioni sopra elencate. Pertanto, è consigliabile seguire sempre le istruzioni del dispositivo stesso e cercare assistenza medica professionale il prima possibile.

Chi ha l’obbligo di avere un DAE: normativa italiana

In Italia l’utilizzo dei Defibrillatori Automatici Esterni (DAE) è regolamentato dalla Legge n. 189 del 08/11/2012 e dalla Legge n. 116 del 04/08/2021.

L’obbligo di possedere un defibrillatore è previsto dalla legge italiana per determinate attività pubbliche e private espressamente indicate dalla Legge n. 189. In particolare, le società sportive professionistiche e le ASD (associazioni sportive dilettantistiche) sono state le prime ad essere interessate dall’obbligo di possedere un defibrillatore.

A partire dal 2012, partendo dal cosiddetto “Decreto Balduzzi” (Decreto-Legge 13/09/2012, n. 158, convertito in Legge 8/11/2012, n. 189), il legislatore ha fissato paletti ben precisi obbligando tutte le società sportive ad avere un defibrillatore DAE durante tutte le competizioni. Successivamente, mediante la Legge n. 116 del 04/08/2021, è stata imposta la presenza dei DAE anche durante gli allenamenti.

La legge 116, inoltre, ha sancito l’obbligatorietà dei defibrillatori anche per le Pubbliche Amministrazioni (intese sia come Enti Pubblici, anche locali, che scuole primarie, secondarie, dell’infanzia e università) che abbiano almeno 15 dipendenti e, in ogni caso, se aperte al pubblico.

Infine, questo riferimento normativo impone la presenza dei defibrillatori DAE anche negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, nei porti, sugli aerei, treni e navi che effettuano tratte con una percorrenza continuata, senza possibilità di fermate intermedie, di una durata di almeno 2 ore.

Per quanto riguarda i DAE in azienda, la legge non obbliga nessuna azienda privata di dotarsi di defibrillatori DAE, anche se sarebbe fortemente consigliata la loro presenza.

Per approfondimenti sulle normative:
https://www.emd112.it/blog/dae-e-cardioprotezione/decreto-balduzzi-e-legge-n-189-facciamo-chiarezza-sugli-obblighi-del-defibrillatore-per-le-societa-sportive/
https://www.emd112.it/blog/dae-e-cardioprotezione/decreto-16-marzo-2023-relativo-alla-legge-4-agosto-2021-n-116/

2) Defibrillatori Semiautomatici Esterni (DSA)

I Defibrillatori Semiautomatici Esterni (DSA) sono dispositivi medici progettati per fornire una scarica elettrica controllata in caso di aritmie gravi, come la fibrillazione ventricolare o la tachicardia ventricolare. A differenza dei Defibrillatori Automatici Esterni (DAE), i DSA richiedono l’intervento manuale dell’operatore per l’erogazione della scarica elettrica.

Caratteristiche principali dei defibrillatori semiautomatici esterni

  • Monitoraggio ECG: i defibrillatori semiautomatici esterni, come i DAE, sono dotati di sensori per il monitoraggio continuo dell’attività elettrica del cuore attraverso elettrodi collegati al torace del paziente. Questo monitoraggio fornisce informazioni sull’eventuale presenza di aritmie gravi.
  • Riconoscimento dell’aritmia: i defibrillatori DSA sono progettati per riconoscere automaticamente le aritmie che richiedono una scarica elettrica per ripristinare il ritmo cardiaco normale.
  • Istruzioni vocali e/o visive: i defibrillatori semiautomatici esterni sono forniscono all’operatore istruzioni vocali e/o visive per guidarlo attraverso l’intervento di soccorso. Queste istruzioni, solitamente chiare e specifiche, indicano dove applicare gli elettrodi, se e quando interrompere la rianimazione cardiopolmonare ed, eventualmente, quando premere il pulsante per erogare la scarica elettrica.
  • Pulsante di scarica: i defibrillatori semiautomatici esterni, a differenza dei DAE, sono provvisti di un pulsante che deve essere premuto manualmente dall’operatore per erogare la scarica elettrica.
  • Elettrodi integrati: i defibrillatori DSA, come i DAE, sono forniti con elettrodi autoadesivi che devono essere posizionati sul torace del paziente. Molto spesso sono dotati di immagini che aiutano il suo utilizzatore a posizionarli correttamente.
  • Monitoraggio continuo: anche dopo l’erogazione della scarica, la maggior parte dei defibrillatori semiautomatici esterni continuano a monitorare l’attività cardiaca del paziente e forniscono feedback all’operatore o suggerimenti per ulteriori azioni.
  • Portatilità e batterie a lunga durata: come i DAE, anche i DSA sono progettati per essere leggeri e facilmente trasportabili. Le batterie sono generalmente a lunga durata e devono essere mantenute cariche per garantire che il dispositivo sia sempre pronto all’uso.

Funzionamento dei defibrillatori DSA

Il funzionamento dei defibrillatori semiautomatici esterni è molto simile a quello dei defibrillatori completamente automatici. Una volta accesi, questi dispositivi salvavita iniziano a fornire all’operatore tutte le istruzioni necessarie ad un loro corretto utilizzo.

Innanzitutto, occorre collegare il defibrillatore al torace del paziente mediante un posizionamento corretto dei suoi elettrodi. A questo punto il dispositivo inizia in maniera automatica ad analizzare l’attività cardiaca del paziente rilevandone eventuali aritmie.

Qualora il defibrillatore rilevasse un’aritmia grave defibrillabile, indicherebbe al suo utilizzatore di premere il pulsante di scarica. Questa è l’unica differenza fra i defibrillatori semiautomatici e i defibrillatori automatici esterni: in questi ultimi non è necessario premere alcun pulsante per erogare lo shock elettrico al cuore, ma lo fa il dispositivo in maniera totalmente autonoma.

Dopo la scarica elettrica, anche i defibrillatori semiautomatici esterni, così come quelli completamente automatici, continuano a monitorare l’attività cardiaca del paziente per stabilire la necessità o meno di erogare un nuovo shock elettrico al cuore.

Relativamente all’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici esterni, è importante notare che, almeno in Italia, le normative che regolamentano il loro impiego sono analoghe a quelle dei defibrillatori automatici esterni.

A questo link un articolo completo sui defibrillatori DAE e DSA: https://www.emd112.it/blog/guide/defibrillatore-come-funziona-e-come-si-usa/

3) Defibrillatori impiantabili (ICD)

I defibrillatori impiantabilidefibrillatori cardioverter impiantabili (ICD) sono dispositivi medici avanzati progettati per monitorare ed eventualmente correggere aritmie cardiache gravi. Questi dispositivi sono spesso utilizzati in pazienti con rischio elevato di arresto cardiaco improvviso o altre forme di aritmie ventricolari pericolose.

Caratteristiche principali e funzionamento dei defibrillatori impiantabili

Questa tipologia di defibrillatori funziona monitorando costantemente l’attività elettrica del cuore attraverso elettrodi specificamente posizionati all’interno del cuore mediante operazione chirurgica. Questo monitoraggio continuo consente al dispositivo di rilevare rapidamente qualsiasi anomalia nel ritmo cardiaco (tachicardia ventricolare o fibrillazione ventricolare). Qualora venisse rilevata un’aritmia grave, il defibrillatore impiantabile può erogare una scarica elettrica per interrompere l’aritmia e ripristinare un battito cardiaco normale ed efficace.

Oltre alla defibrillazione, gli ICD possono anche eseguire la cardioversione, che consiste nell’erogare una scarica elettrica sincronizzata per interrompere aritmie meno gravi.

Infine, i defibrillatori impiantabili possono anche essere utilizzati come pacemaker, fornendo stimoli elettrici per mantenere un ritmo cardiaco regolare in caso di bradicardia (frequenza cardiaca troppo bassa).

Gli ICD registrano e memorizzano informazioni dettagliate sull’attività cardiaca del paziente, inclusi gli episodi di aritmie e le terapie erogate. Inoltre, sono altamente programmabili per adattarsi alle esigenze specifiche del paziente.

4) Defibrillatori manuali

I defibrillatori manuali sono dispositivi medici che consentono agli operatori sanitari di erogare scariche elettriche controllate per il trattamento di aritmie gravi, come la fibrillazione ventricolare o la tachicardia ventricolare. A differenza dei defibrillatori automatici, i defibrillatori manuali richiedono l’intervento diretto di operatori qualificati per determinare quando erogare la scarica elettrica e per regolare i parametri della stessa.

Caratteristiche principali e funzionamento dei defibrillatori manuali

Come accennato poc’anzi, i defibrillatori manuali sono stati progettati per regolare manualmente i parametri della scarica elettrica, inclusi il livello di energia e la durata della scarica, in base alle specifiche necessità del paziente.

Sono dotati di un monitor ECG che visualizza l’attività elettrica del cuore in tempo reale permettendo agli operatori sanitari di valutare il ritmo cardiaco del paziente e di prendere una decisione informata sulla necessità o meno di erogare uno shock elettrico al cuore.

Gli elettrodi di un defibrillatore manuale possono essere posizionati esternamente sul torace del paziente, ma in alcune situazioni, soprattutto in ambito ospedaliero, possono essere utilizzati anche elettrodi interni posizionati direttamente nel cuore.

Alcuni di essi, tra l’altro, hanno la capacità di fornire stimolazione elettrica (pacing) per trattare bradicardie o altre anomalie del ritmo cardiaco.

La maggior parte dei defibrillatori manuali registrano automaticamente gli eventi, consentendo agli operatori sanitari e ai medici di rivedere l’andamento dell’aritmia e l’efficacia delle terapie erogate.

Il display dei defibrillatori manuali fornisce informazioni cruciali, come l’ECG in tempo reale, i parametri della scarica elettrica e altri dati clinici del paziente a cui è stato collegato.

Poiché possono essere utilizzati esclusivamente da personale sanitario addestrato, sono impiegati in ambienti quali pronto soccorso, ambulanze e strutture sanitarie avanzate. L’utilizzo di defibrillatori manuali, infatti, richiede una formazione specifica e una competenza avanzata nell’interpretazione dell’ECG.

Quanto costa un defibrillatore

I defibrillatori sono dispositivi essenziali per la gestione delle emergenze cardiache, offrendo un intervento vitale per ripristinare un battito cardiaco normale ed efficace. Il costo di questi dispositivi può variare notevolmente in base alla tipologia del defibrillatore e alle funzionalità specifiche. Di seguito analizzeremo il costo medio di ogni singola tipologia di defibrillatore.

Costo di un defibrillatore automatico o semiautomatico esterno

Il costo di un Defibrillatore Automatico Esterno (DAE) o di un Defibrillatore Semiautomatico (DSA) può variare notevolmente a seconda del modello, della marca, delle funzionalità e della provenienza.

I defibrillatori automatici esterni destinati ad un pubblico laico possono avere prezzi che vanno da qualche centinaio a diverse migliaia di euro. La variazione di prezzo dipende da diversi fattori, fra cui la marca, le caratteristiche aggiuntive (come la connettività Bluetooth o le indicazioni vocali avanzate), la durata della batteria, e altri fattori.

I defibrillatori semiautomatici esterni, che differiscono dai precedenti soltanto perché richiedono l’intervento manuale dell’operatore per erogare la scarica elettrica, hanno prezzi molto simili a quelli dei DAE.

Tuttavia, per valutare correttamente il costo di un defibrillatore, è importante considerare non solo il costo iniziale del dispositivo stesso, ma anche il costo delle spesse accessorie e di manutenzione:

  • il costo delle batterie, che hanno una durata limitata e che devono essere sostituite periodicamente;
  • il costo degli elettrodi, che generalmente sono monouso e che hanno una durata limitata;
  • il costo della manutenzione periodica per garantire il corretto funzionamento del defibrillatore;
  • i costi legati alla formazione del personale che deve essere addestrato all’utilizzo corretto del dispositivo.

Inoltre, il prezzo di un defibrillatore automatico o semiautomatico esterno può variare a seconda del fornitore, della regione geografica e delle promozioni in corso. È consigliabile rivolgersi a ditte specializzate nella vendita dei DAE (o DSA), contattare fornitori locali e ottenere preventivi specifici per soddisfare le specifiche esigenze legate al contesto in cui verrà utilizzato il dispositivo.

Per approfondimenti sul costo di un DAE: https://www.emd112.it/blog/news/costo-defibrillatore/

Costo di un defibrillatore manuale

Il costo di un defibrillatore manuale può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la marca, il modello, le caratteristiche specifiche e la regione geografica. I defibrillatori manuali sono dispositivi più avanzati rispetto ai Defibrillatori Automatici Esterni (DAE) o ai Defibrillatori Semiautomatici (DSA), e sono spesso utilizzati da professionisti medici in ambienti ospedalieri o di pronto soccorso avanzato.

Per questi motivi, i defibrillatori manuali possono avere prezzi che vanno da diverse migliaia a decine di migliaia di euro. La variazione di prezzo dipende dalle caratteristiche del dispositivo, come la presenza di monitor ECG, la capacità di erogare terapie più avanzate, la portabilità, e altri fattori. Difatti, alcuni modelli di defibrillatori manuali possono offrire funzionalità aggiuntive, come la cardioversione sincronizzata, la registrazione dettagliata degli eventi e l’integrazione con altri dispositivi medici, influenzando notevolmente il costo complessivo dell’apparecchio.

Anche in questo caso, oltre al costo iniziale, possono esserci spese aggiuntive per la loro manutenzione, per la sostituzione di elettrodi e batterie, e per l’aggiornamento del software.

Costo di un defibrillatore impiantabile

Il costo di un defibrillatore impiantabile può variare da diverse migliaia a decine di migliaia di euro. Le caratteristiche del dispositivo possono influire in maniera tangibile sul prezzo complessivo dell’apparecchio stesso. Esse sono: il monitoraggio continuo del ritmo cardiaco, la capacità di erogare terapie avanzate, la telemetria remota e la durata della batteria.

Procedura in caso di emergenza

Nel caso ci si trovi a dover soccorrere una persona colpita da arresto cardiaco, la procedura corretta da mettere in atto è la seguente:

  1. chiamare i soccorsi;
  2. utilizzare un defibrillatore automatico o semiautomatico esterno;
  3. praticare la rianimazione cardio-polmonare (RCP) sul paziente.

Se il defibrillatore non fosse immediatamente disponibile (ma in arrivo), è opportuno iniziare a praticare velocemente le manovre RCP. Non appena il dispositivo salvavita sarà a disposizione, sarà necessario accenderlo e collegarlo al paziente, seguendo le istruzioni dispensate dall’apparecchio stesso.

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    La Migliore assistenza

    Offrire una seconda chance di vita a coloro che sono stati colpiti da arresto cardio-circolatorio proponendo e distribuendo in tutta Italia i defibrillatori DAE semiautomatici esterni.

    Resistenza

    Protezione IP56

    Affidabilità

    8 anni di garanzia

    Tecnologia

    DAE portatili extra-ospedaliero

    Potenza

    Massimo energia 360J

    Semplicità

    Avvisi visuali e vocali

    Convenienza

    Minor costo di manutenzione

    Innovazione

    Connettività Wi-fi

    Assistenza

    Aggiornamenti gratuiti via USB