Un fatto di cronaca degli ultimi giorni ha riportato alla ribalta il progetto “Abbiamo a cuore il tuo cuore” di Friulovest e Credima, che da tempo stanno lavorando alla costituzione di una delle più vaste reti di comuni cardioprotetti d’Italia, grazie all’installazione di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE), telecontrollati e georeferenziati.
Un’iniziativa che punta a diffondere la cultura del primo intervento in caso di arresto cardiaco perché soltanto con un comportamento attivo di tutti è possibile salvare vite. Proprio quanto accaduto domenica a Valvasone Arzene, con l’intervento decisivo di un cittadino del posto che ha usato il defibrillatore presente nella filiale dello stesso comune, dopo che due medici avevano iniziato a praticare il massaggio cardiaco.
«È motivo di orgoglio che si sia evitato il peggio anche grazie al nostro progetto – hanno commentato il direttore di Friulovest Severino Neri e il presidente Lino Mian –: abbiamo investito notevoli risorse in questa iniziativa che ha dato un primo frutto. L’obiettivo è che la capacità di intervento laico, in attesa dei soccorsi istituzionali, entri nella cultura diffusa. Lo scopo sarà raggiunto quando questo tipo di generosa e altruistica azione non farà più notizia e sarà entrata nel patrimonio della comunità locale. La partnership con l’Aas 5 e il Centro studi e formazione Gymnasium ci permette di fornire alle comunità strumenti all’avanguardia e conoscenze che tutelano la salute».
«Un esempio straordinario e concreto di una strategia comunitaria intelligente e inclusiva – ha concluso il neopresidente di Credima Giorgio Siro Carniello –. Da cittadino consumatore di prestazioni sanitarie a cittadino promotore di salute. Onore e merito al mio predecessore, il compianto Vinicio Milan, principale promotore del progetto».