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Linee Guida ERC 2025, ogni cittadino europeo deve diventare un soccorritore

Pubblicate le nuove raccomandazioni dell’European Resuscitation Council ridisegnano il futuro della rianimazione: più prevenzione, più formazione e maggiore qualità della vita dopo l’arresto cardiaco

Il 22 ottobre 2025 l’European Resuscitation Council (ERC) ha ufficialmente pubblicato le nuove Linee Guida 2025, le raccomandazioni aggiornate rivolete alla rianimazione e gestione dell’emergenza sanitaria in caso di arresto cardiaco improvviso.

Il documento, basato sulle più recenti evidenze scientifiche e frutto di 18 mesi di lavoro di oltre 150 esperti provenienti da 29 Paesi, rappresenta un aggiornamento di portata storica, che coinvolge ogni aspetto della catena salvavita, dal riconoscimento precoce dell’arresto cardiaco fino al recupero del paziente e al suo reinserimento nella vita quotidiana.

Ogni anno, in Europa, circa 400.000 persone vengono colpite da arresto cardiaco improvviso extra-ospedaliero.

Lo studio EuReCa Three, il più ampio mai condotto sul tema, ha analizzato oltre 45.000 casi in 28 Paesi europei, mostrando che la sopravvivenza media è del 7,5%, con forti differenze tra le nazioni: dal 3–4% in alcune aree dell’Europa orientale fino al 20–25% in Paesi come Olanda e Svezia, dove la diffusione dei defibrillatori e la formazione di massa hanno migliorato drasticamente i risultati.

Per l’Italia, su un campione di oltre 4.000 casi, il tasso di sopravvivenza stimato è circa 6,6%.

Secondo l’ERC, l’obiettivo è chiaro e ambizioso, trasformare ogni cittadino europeo in un potenziale soccorritore, per rendere ogni comunità più resiliente di fronte a un evento che, in Europa, colpisce una persona ogni minuto.

Come ha dichiarato il presidente ERC, Federico Semeraro, anestesista rianimatore presso l’Ospedale Maggiore di Bologna e primo italiano a ricoprire questo ruolo:

«Le linee guida ERC 2025 rappresentano il risultato di anni di lavoro e della migliore collaborazione internazionale nel campo della rianimazione. Sono le più complete e aggiornate mai prodotte, fondate sulla più solida evidenza scientifica disponibile. Ma ora inizia la parte più difficile: farle conoscere, farle comprendere e, soprattutto, farle applicare. Ogni cittadino può essere parte della catena della sopravvivenza.»

Una rivoluzione culturale oltre che scientifica

Il documento segna un cambio di paradigma, la sopravvivenza non è più considerata un traguardo statistico, ma un percorso che deve garantire una vita di qualità.

Come sottolinea Semeraro, «il nostro compito non finisce quando il cuore riparte, ma quando il paziente torna a essere una persona attiva nella sua comunità».

Il nuovo approccio si basa su una profonda revisione della “catena della sopravvivenza”, simbolo delle linee guida ERC, che è stata ridisegnata per riflettere questa visione evolutiva.

La nuova catena della sopravvivenza

I quattro anelli tradizionali restano, ma acquisiscono significati più ampi e profondi:

  1. Prevenzione e allerta precoce: per la prima volta la prevenzione entra ufficialmente nella catena. Riconoscere i segni di un peggioramento clinico e attivare immediatamente i soccorsi (112/118 in Italia) diventa un passaggio essenziale;
  2. Rianimazione di base e defibrillazione precoce: le compressioni toraciche e l’uso del defibrillatore automatico esterno (DAE) vengono integrati in un unico intervento. Il messaggio è chiaro: chiunque può e deve agire;
  3. Cure avanzate e post-rianimazione: trattamenti specialistici finalizzati a ottimizzare le funzioni cerebrali e cardiache, con attenzione alla temperatura corporea e al monitoraggio emodinamico;
  4. Recupero e qualità della vita: grande novità culturale delle Linee Guida 2025 la  riabilitazione e il reinserimento sociale e supporto psicologico non solo per il paziente, ma anche per la sua famiglia, i cosiddetti “co-sopravvissuti”.

Formazione BLSD e primo soccorso obbligatoria fin dall’infanzia

Un punto cardine delle nuove raccomandazioni riguarda la formazione precoce.

L’ERC introduce la formazione obbligatoria a scuola dai 4 anni di età, con programmi didattici progressivi che insegnano ai bambini a riconoscere un’emergenza, chiedere aiuto e, crescendo, ad apprendere la rianimazione cardiopolmonare (RCP) e l’uso del defibrillatore.
Semeraro spiega: «A 4 anni si impara giocando, simulando la chiamata di aiuto. Tra i 10 e i 16 anni si arriva a eseguire una RCP completa e a usare un defibrillatore. I bambini apprendono in fretta, non hanno paura di agire e diventano formidabili ambasciatori di questa cultura in famiglia. Ogni studente formato è incoraggiato a insegnare a dieci altri.»

Le principali novità cliniche

Oltre all’impianto culturale e formativo, le Linee Guida ERC 2025 introducono aggiornamenti significativi sul piano clinico, volti a migliorare l’efficacia delle manovre salvavita e degli interventi medici successivi:

  • Rianimazione di alta qualità (RCP): compressioni toraciche profonde almeno 5 cm ma non oltre 6, a ritmo di 100–120 al minuto, con interruzioni minime;
  • Somministrazione di adrenalina: nei ritmi non defibrillabili, deve avvenire il prima possibile; nei ritmi defibrillabili, dopo il terzo shock;
  • Gestione delle vie aeree: si privilegiano dispositivi sovraglottici semplici, come la i-gel, mentre l’intubazione tracheale resta riservata a operatori esperti;
  • Cure post-rianimazione: fondamentale prevenire la febbre, mantenendo la temperatura corporea sotto i 37,5 °C, e sottoporre a coronarografia immediata i pazienti con sospetto infarto miocardico.

Un intero capitolo è dedicato all’equità e all’inclusione, con raccomandazioni specifiche per adattare le procedure in contesti a basse risorse, assicurando che differenze di genere, cultura o status socio-economico non rappresentino barriere all’assistenza.

Semeraro sottolinea che «Ogni raccomandazione delle nuove linee guida è basata sulla migliore evidenza scientifica disponibile. Ma la scienza da sola non basta: serve la volontà politica di implementare queste misure. I Paesi che hanno investito nella formazione di massa hanno visto raddoppiare o triplicare i tassi di sopravvivenza. È la dimostrazione che si può fare, e che si deve fare.»

Il ruolo della tecnologia nella cardioprotezione e progettazione dei defibrillatori

Un intero capitolo delle nuove linee guida è dedicato all’innovazione tecnologica.
L’intelligenza artificiale e le app salvavita vengono riconosciute come strumenti preziosi per migliorare la formazione, la raccolta dati e il supporto decisionale.
In particolare, l’ERC raccomanda lo sviluppo di programmi nazionali di “first responder”, basati su cittadini formati e registrati che ricevano notifiche via app in caso di arresto cardiaco nelle vicinanze, connessi alle centrali operative 112/118 e ai registri dei DAE.
In alcuni Paesi scandinavi questi sistemi hanno ridotto i tempi di intervento di diversi minuti, aumentando significativamente le possibilità di sopravvivenza.

Linee guida aperte, trasparenti e accessibili a tutti

Le Linee Guida ERC 2025 sono completamente open access. Ogni medico, infermiere, ricercatore o cittadino può consultarle liberamente sul sito ufficiale dell’European Resuscitation Council.
Il documento è accompagnato da una versione semplificata, dedicata ai non sanitari (insegnanti, volontari, genitori, ..) per rendere il linguaggio tecnico accessibile a tutti e diffondere la cultura delle manovre salvavita.
Semeraro conclude con un messaggio che riassume lo spirito di questa nuova era della rianimazione: «Nessuno deve più morire per mancanza di soccorso. Agire è sempre meglio che non fare nulla. Salvare una vita è la cosa più importante che possiamo fare per un altro essere umano.»

Consulta le Linee Guida ERC 2025 (versione inglese) sul sito ufficiale: https://www.erc.edu/science-research/guidelines/guidelines-2025/guidelines-2025-english/

EMD112 fornirà aggiornamenti e approfondimenti non appena sarà disponibile la traduzione ufficiale in lingua italiana.

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