Ogni minuto che passa senza intervento fa scendere del 10% le possibilità di sopravvivere a un arresto cardiaco improvviso, mentre, l’utilizzo tempestivo di un DAE entro 3-5 minuti, aumenta le possibilità di sopravvivenza oltre il 70%.
Un grosso problema quello dell’accessibilità dei DAE, che è stato recentemente ripreso e pubblicato con uni studio dedicato da Resuscitation Journal. Lo studio evidenzia che la maggior parte dei DAE (circa il 70%) sono installati in luoghi che non accessibili 24 ore su 24 come scuole, uffici e impianti sportivi è ciò rende questi dispositivi inutilizzabili quando le attività in cui sono installati sono chiuse.
In talia si verificano circa 60.000 arresti cardiaci all’anno ma, nonostante un numero così elevato, i dati più recenti ci dicono che solo nel 58% dei casi vengono eseguite le manovre di rianimazione, il DAE viene utilizzato nel 28% dei casi ed il tasso di sopravvivenza è appena dell’8%.
La causa di questi dati è da attribuire non alla scarsa presenza di DAE ma al fatto che molto spesso non sono accessibili nel momento del bisogno.
Studi precedenti hanno rilevato un calo della copertura dei DAE del 34,2% durante le ore serali e del 42,3% durante la notte. Nei fine settimana, la perdita di accessibilità sale al 42,1% il sabato fino a raggiungere il 50,9% la domenica.
L’ Italian Resuscitation Council (IRC) nello studio che ha recentemente condotto ha preso in analisi i DAE presenti in due città italiane: a Bologna sono presenti ben 86 DAE ma l’81% si trova in edifici chiusi la sera, nei weekend e nei giorni di festa; per quanto riguarda Cuneo, sui 29 DAE che sono presenti il 76% non sono accessibili in orario extra-lavorativo.
Quindi solo il 24% dei defibrillatori di Cuneo (solo 6 su 29) e il 19% di quelli di Bologna (16 su 81) sono disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, questi orari generano un vero e proprio ostacolo alla cardioprotezione di tutta la popolazione.
Lo studio effettuato su Bologna e Cuneo, salvo alcune eccezioni (ebbene si, in Italia abbiamo alcune città che vantano una cardioprotezione avanzata!), è verosimilmente applicabile alla maggior parte delle città italiane.
Come possiamo rendere i DAE accessibili ed efficaci? Ecco alcune soluzioni:
- Posizionamento DAE ad accesso pubblico: una delle soluzioni più concrete per ovviare a questo problema è quella di posizionare i DAE esternamente.
Spesso i dispositivi vengono installati all’interno delle strutture, perché si teme che possano essere danneggiati dalle intemperie oppure rubati ma questa scelta, seppur comprensibile, rende il dispositivo spesso inutile. - Teche allarmate: la buona notizia però è che esistono delle teche di protezione che consentono l’installazione esterna del DAE in modo più sicuro: oltre alla resistenza agli agenti esterni e alle intemperie, sono dotate di allarmi, luci e sistemi di sicurezza. Oggi, teche e defibrillatori sono acquistabili anche a rate, con costi mensili di poche decine di Euro, oppure possono essere presi in forma di noleggio. Il costo non deve più essere un ostacolo, il focus primario deve essere di avere un’area realmente cardioprotetta, e dispositivi in grado di poter offrire una seconda chance di vita nel caso si verifichi un arresto cardiaco improvviso.
- DAE connessi e tracciabilità: i DAE moderni dotati di connessione internet (WiFi e/o 4G), sono spesso dotati di geolocalizzazione tramite sim o gps, permettendo di individuare la loro posizione in tempo reale e riducendo il rischio di furti o di atti vandalici.
- Luogo di installazione con telecamere: al giorno d’oggi le telecamere pubbliche o private sono abitualmente presenti dai piccoli comuni di provincia alle grandi metropoli. Dovendo scegliere il luogo di posizionamento del DAE, è preferibile farlo in un’area già coperta da telecamere, vicino alla propria sede. Questa gestione non compromette la capacità di reperire il DAE in tempi brevissimi, ma allo stesso tempo rende accessibile il DAE a tutta la comunità. È chiaro che è possibile anche acquistare una telecamera esterna, posizionare il DAE con teca allarmata fuori dai propri locali, visibile dalla propria telecamera (anch’essa oggi acquistabile a prezzi estremamente accessibili).
- APP dedicate con informazioni di accessibilità: Oltre a rendere sempre accessibili i DAE un altro step fondamentale è renderli localizzabili rapidamente da chiunque, in attesa di avere una APP unica nazionale, al momento sono disponibili già alcune APP che stanno generando ottimi risultati, contribuendo in modo rilevante a salvare numerose vite, ad esempio DAE RespondER e Dae Dove.
Tra le tante funzioni di queste APP, abbiamo anche le informazioni relative all’accessibilità dei DAE, se pubblici, privati o se soggetti a giorni e orari di accesso ai dispositivi, contribuendo in modo rilevante a concentrarsi sui DAE realmente disponibili nel momento del bisogno.
La scelta di posizionare i DAE all’esterno degli edifici è stata messa in pratica dal comune di Busca, in provincia di Cuneo, sono ben 25 i dispositivi pubblici sempre accessibili ai 10.000 abitanti.
Un modello che andrebbe replicato in tutte le città italiane.
Inoltre, rendere un DAE visibile contribuisce anche alla consapevolezza dei cittadini e alla familiarità con la loro posizione che ne facilita l’utilizzo in caso di emergenza.
La scelta di non tenere chiuso all’interno di un edificio un dispositivo che potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte, ma di esporlo all’esterno rendendolo un bene condiviso contribuirebbe alla cardioprotezione di tutta la comunità, magari posizionandolo in un luogo ben illuminato e videosorvegliato per una maggiore sicurezza.